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Laziomania: Inzaghi canta il suo derby perfetto... Just a perfect Lazio
È la vittoria di Inzaghi, che ha immesso il suo sacro furore nella squadra, Milinkovic impone il suo sacrosanto strapotere, Keita e Felipe Anderson si elevano a vette individuali importanti.
Questa è una Lazio perfetta: aggredisce e dissecca gli spazi, per dirla alla Spalletti i metri erano lunghi 80 cm. I 20 cm di meno li soffoca la Lazio con la fatica, la voglia di ribaltare i pronostici. È una lezione di vita, contro la presunzione, non una partita.
Tutto il migliorabile la Lazio lo ha migliorato. La partita contro l'Udinese è spiegata, racchiusa come se fosse una parabola, dispiegata davanti agli occhi come una piccola profezia.
E Inzaghi è stato perfetto, magistrale: non ha mai avuto paura di mettere dentro i giovani, e nessuno lo ha tradito. Non lo ha tradito Strakosha, classe '95, neppure Crecco, altro "95 o il '96 Murgia, che è entrato negli ultimi 5 minuti di fuoco. Inzaghi ha demolito tutte le convinzioni di Spalletti, lavorando di notte, come se fosse l'ossessione giusta quella di vincere questa partita, proprio questa.
Non solo: ogni sua parola nel post partita è un inno alla Lazialitá. Da quelle generose nei confronti dei suoi collaboratori, quelle d'amore per Lucas Biglia, per la Curva Nord.
È parola d'Inzaghi, si toglie perfino qualche sassolino dalla scarpa: la Lazio ha battuto una grande, proprio la sua Lazio, quella che gli hanno dato in estate, dopo il grande No di Bielsa, nella disaffezione generale.
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Quanto sembra lontana l'estate: è servita una Lazio "che non dorme per studiare i dettagli", come dice Biglia, Just a perfect Lazio per annichilire la Roma di Spalletti. E pazienza se alla fine già da domani bisognerà pensare ad altro, al Bologna. La Lazio giovane è stata bella, determinata. Alla fine è stata solo perfetta.
E dopo una gara quasi sacra, tutta questa perfezione fa venir voglia che la notte passata non finisca mai. E continui al ritorno. Solo una Lazio perfetta, e ci dispiace per gli altri. Anzi, no. Per citare gli altri. Ve lo dico io, ve lo dico, diceva qualcuno, fuori da Trigoria. No, non ci dispiace per gli altri.