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    Laziomania: Insigne è davvero fattibile? Solo se Lotito vuole

    Laziomania: Insigne è davvero fattibile? Solo se Lotito vuole

    • Luca Capriotti
    Insigne alla Lazio? Ok, se avete letto il titolo, mi direte: va bene, ovvio. Al presidente della Lazio Claudio Lotito spetta l’ultima parola sul calciomercato della Lazio, quindi tutto naturale. Chiaramente c’è Sarri, c’è Fabiani, ma sopratutto c’è Claudio Lotito. Insigne ha una serie di pro, ma la volontà di Lotito? Vuole veramente che la Lazio cresca ancora? O pensa che la squadra, alla fine, sia completa così?

    I PRO DI INSIGNE - Ovviamente Insigne è un giocatore pazzesco, talentuoso, decisivo. Ovviamente si tratta di uno perfettamente compatibile col 4-3-3 di Sarri, ha già perfino giocato con Ciro Immobile, e potrebbe contribuire a rilanciarlo, dopo un inizio di stagione molto complesso e turbolento. Ok, tutto vero: più di tutto si tratta di un giocatore in grado di decidere le partite da solo. Questo genere di skill, alla Lazio, ce l’ha solo Luis Alberto. Il resto della squadra funziona se funzionano gli altri. E quando gli altri non funzionano, vedi Felipe Anderson e Zaccagni, l’intera squadra si inceppa, fatica. E non c’è Milinkovic Savic a sbrogliare la matassa delle imprecazioni dei tifosi della Lazio per un andamento ondivago

    I NO AD INSIGNE - Un eventuale trasferimento di Insigne avrebbe anche delle implicazioni su cui riflettere. La prima: si tratta di un giocatore ancora del tutto attivo, in grado davvero di fare la differenza di cui parlavamo prima? Chiaro, giocare in MLS non è la stessa cosa, questo è scontato ed evidente: l’ultima cosa che serve alla Lazio è diventare una specie di ministero sovraffollato (al bar) dove chiudere la carriera pigramente. L’ultima cosa che serve alla Lazio è pagare uno stipendio monstre o comunque top ad un giocatore che non è fondamentale. Il tema dell’ingaggio e delle tasse da pagare è più di Insigne: vuole gli Europei? Vuole convincere Spalletti e godersi la sua ultima avventura, partendo dalla Serie A? Questo lo sa solo il giocatore, nel profondo. Di certo è un motivo di riflessione importante.

    IL TEMA DELLE ALTERNATIVE - Un altro tema: in quel ruolo, quello di attaccante esterno, le alternative interessanti, appassionate e appassionanti non mancano. Le skil per quel ruolo, dribbling, tiro, capacità di incidere, sono molto intriganti, e accendono la fantasia di tifosi e addetti ai lavori. Serve davvero arrivare fino ad Insigne per trovare un potenziale crack Senza dimenticare che, in rosa, c’è già chi viene poco utilizzato in quel ruolo (Isaksen), e non è che gli spazi di manovra siano incredibili, a meno di cessioni importanti. Sono nell’aria? Come leggono queste notizie i Felipe Anderson, o gli Zaccagni? Sono loro i titolari, come la prenderebbero? Il tema è carico di senso: su chi punta davvero Sarri? Ci puntiamo su questi due, o crediamo che abbiano già dato il loro meglio, e forse overperformato? Come vedete le domande sono molte, e a tutte bisognerebbe rispondere con chiarezza.

    COSA NE PENSA LOTITO - Si torna a Lotito: le riflessioni, sia sulle alternative, sia sui fattori economici, toccano a lui, in cooperazione, si spera, con la parte tecnica. Mi chiedo quanto Claudio Lotito abbia voglia di investire su una squadra che ancora non ha tirato fuori il suo reale potenziale. Mi sembra evidente che molti dei nuovi stiano appena cominciando a far vedere le loro reali qualità, e innestare un big potrebbe sì dare una bella opzione a Sarri, ma anche sovraccaricare una squadra di ulteriori problemi di ambientamento, abitudine fisica e mentale ad un campionato di livello superiore rispettoa quello USA. In questo momento serve davvero aggiungere un ulteriore punto interrogativo ad una rosa che già ne ha tanti? Insigne è un punto interrogativo? Lotito ce lo dirà, insieme al tempo.

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