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    Laziomania: Immobile logora chi non ce l'ha (e devo chiedergli scusa)

    Laziomania: Immobile logora chi non ce l'ha (e devo chiedergli scusa)

    • Luca Capriotti
    Tra 20 anni ci saranno ragazzi che diranno: "da bambino sono diventato laziale grazie a Ciro Immobile". Nessun italiano mai  come lui per numero di gol, in testa con Lewandowski ad un soffio dalla Scarpa d'Oro in solitaria, corona una stagione dei record in casa Lazio: record di rimonte, record di vittorie in trasferta, record di punti. Immobile logora chi non ce l'ha.

    Lo so, cosa diranno: eh i rigori, eh all'estero, eh ma Ciro in Nazionale. Francamente, se ne infischia: uno che segna così tanto capita una volta a generazione in questo benedetto paese, e si riesce pure a trovare il pelo nell'uovo, il difettuccio, gli errori in carriera. Non saranno mai abbastanza le scuse che dovrete a Ciro Immobile. Se ci fosse un tribunale della storia del calcio, qui ed ora, sareste condannati. Ma non per altro: vi siete persi il miglior bomber di questo campionato mentre spiluccavate le pulci sul suo curricula. Che è una cosa che fanno i macachi tra loro. Rispettabili nel loro grooming, ma non chiedetegli di parlare di calcio.

    Il gol che fa Immobile voi Generazione Z lo definireste "alla Dybala", mio padre e i suoi sodali 50enni direbbero alla Bruno Giordano. Dopo aver superato uno come Giorgio Chinaglia, Immobile cammina nella leggenda come io e voi andiamo dal panettiere. Anche noi rispettabili, ma tra 50 anni sui tabellini degli Almanacchi non ci saremo. Lui sì.

    Ora questo Immobile deve fare i due gol che mancano, anche perché la Lazio merita di finire almeno sul podio questa stagione Champagne. Voglio farmi un bagno nel suddetto se finiamo sopra tutte e due le nerazzurre: tra le viperate di Gasperini e gli "andiamo a vincere fuori dalla comfort zone" degli olandesi in scivolata su Icardi di turno non saprei bene chi ho voglia di sorpassare di più. Tutti e due, e ci leviamo il pensiero. E diamo pure uno schiaffetto in capa a quelli che stanno ancora pensando al Napoli che vince la Champions e la Roma che travolge l'Europa League. 

    Tutto può succedere, ma tra le cose più improbabili di questo universo piuttosto che queste due vincenti in Europa mi sembra più facile che i macachi si siedano al bar a dissertare di Immobile, o che io - sì anche io lo critico - e voi mentre andiamo dal panettiere ci ritroviamo a fare più di 30 gol in Serie A. Immagino, e lo dico per me, quando lo critico (dopo il lockdown mi è capitato) ma pure per voi, che se ci sedessimo su una montagna d'oro saremmo capaci di dire che è scomoda. E tra 20 anni diranno di noi: "Ve li ricordate, quelli che criticavano Ciro Immobile?". E tutti giù a ridere di noi.

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