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    Laziomania: solo la solita sporca disillusione?

    Laziomania: solo la solita sporca disillusione?

    • Luca Capriotti
    Il solito tran tran, il solito al bancone del bar, il solito Tare, il solito Lotito. Basta assaporare il dolce calice della soddisfazione, che ti rituffano subito la testa nello sciacquone di un calciomercato avaro di emozioni, funzionale e pratico. Con il solito - anche questo - "acquisto" legato alla permanenza dei big (che non è sempre un valore, ma tant'è). Non mi sono emozionato durante questo calciomercato della Lazio. Ma so contestualizzarlo. Vale la pena dircelo ancora: il mercato più astruso, arduo, tosto, per indice di liquidità (ma avrà davvero condizionato la Lazio? Chissà, ai bilanci l'ardua sentenza), avarizia generale, colpi bassi. Per intenderci, come salire tra mille tornanti spezzafrizione ad una paesello di montagna. David Silva e Kumbulla avevano illuso che fosse una meravigliosa strada panoramica con vista mare. E invece è stato il solito torcibudella, con mille problemi, lungaggini, imprevisti. Tutto il kit solito del mercato Lazio sotto Lotito. Ah, e veleni a non finire. Insomma solito clima irrespirabile. Non è che gli altri anni, a fronte di meno difficoltà, ci fosse stata una grande euforia. Forse solo Klose Cissè mi aveva acceso. Comunque non voglio divagare: vi dirò cosa penso del mercato Lazio.

    LE ASPETTATIVE - Ci aspettavamo un mercato vero, grosso, impegnativo. Un mercato degno della storica qualificazione in Champions League, che facesse inorgoglire la piazza. Di questi tempi, con questa dirigenza, non so in  quale universo strano abbiamo vissuto negli ultimi 10 anni per aspettarci sempre la stessa cosa: è la magia del mercato Lazio, ogni anno rinnova l'illusione, spesso disattesa.

    GLI ACQUISTI - Ma parliamo di chi arriva. Stavolta, per l'ennesima volta, Tare ha preso un esterno al posto di Lulic. È almeno il quarto a memoria mia, nessuno è riuscito nell'arduo compito.Fares mi piace, ha le qualità, deve scrollarsi di dosso timidezza e provincia. Questa lacuna è stata colmata in maniera funzionale e pratica. Voto 7. La Lazio ha poi provato a prendere qualcuno in avanti. Il peccato originale David Silva, grande e altisonante obiettivo, una volta sfumato ci ha svelato che eravamo nudi. Voto 4 al comunicato di Tare, ma tant'è, poteva rimanere offeso, si è offeso. Tare ha preso una punta in più, che si aggiunge a Caicedo Immobile, e che forse supplirà gli eventuali gol in meno fatti da Immobile, e garantirà rotazioni, e se invece dovesse esplodere (e ne ha per me le capacità) diventerà titolare con Immobile e ci garantirà più gol. Mi piace: voto 8.  Altro acquisto molto pratico, molto costoso, rischio medio ma mi voglio fidare di Muriqi. Per ora quindi veleggiamo verso un sontuoso 7,5 per i due colpi migliori e più costosi.

    VOTO MERCATO IN USCITA - In uscita si è fatto il possibile. Lukaku via, onestamente un atto dovuto, con buona pace di Romelu. Via anche Jony: vittima di un equivoco tattico (leggi errore di valutazione di Tare e Inzaghi), per me nemmeno era male, ma è giusto che vada a giocare dove almeno sanno in che ruolo gioca. Non si è ceduto Caicedo (che è sempre utile, sgomita, ma rischia di essere il clone di Muriqi), è rimasto anche Correa nonostante le insistenze Juve (che ha deciso di dilazionare i pagamenti tipo Lotito col fisco, cosa poi fatta con la Fiorentina e Chiesa). Altre uscite: piazzato Wallace (miracolo di Mendes), rimane Bastos (che se non esagera è ok) , solita caterva di indesiderati che va a Salerno. Nessuna cessione capolavoro direi, rimangono tanti giocatori-incognite, ma ok. Diciamo un onesto 6, si fa quel che si può, ci si arrabatta. 

    PRO PERMANENZA BIG + ROSA LARGA - Altri due pro di questo mercato sono quindi la permanenza dei big (Luis Alberto, Milinkovic, Immobile ma pure Acerbi) e la rosa sicuramente più larga, con qualche alternativa in più. Comunque una buona pratica per crescere ancora, 7,5, risaliamo la china della media mercato.

    CONTRO DIFENSORE CENTRALE - Il grande neo di questo calciomercato è l'assenza di un grande difensore centrale da piazzare vicino ad Acerbi. Kumbulla è stato trattato a lungo, andava chiuso: ha qualità, autorevolezza, sarebbe cresciuto ancora con Acerbi stesso. E invece niente, e questa cosa è una grossa responsabilità di Tare, che - forse memore dei molti fallimenti in quel ruolo - ha anche deciso di non scommettere. E di puntare sul povero Vavro, 12 milioni spesi per ora malissimo, che ha bisogno di una seconda chance. Voto 4, si galleggia intorno al 6 di media.

    SCOMMESSE - Capitolo scommesse, qui si può decidere molto. Per quanto riguarda Hoedt e Andreas Pereira li metto nello stesso calderone, sono due AVVANTAGGIATI: l'olandese ha dalla sua il vantaggio che obiettivamente in quel ruolo di centrosinistra la Lazio è spesso in emergenza, lui conosce la A, può essere utile e Inzaghi lo apprezza. Pereira comunque sarà un plus: costo zero, classe in potenza, può diventare frizzantino. Alle brutte non avrà l'onere di essere costato troppo (vero mister 12 milioni Vavro?). Un vero colpo alla Tare, un lancio della monetina per il ds.  Voto 7 di fiducia e curiosità. NOTA A MARGINE: Reina sarebbe ora che mettesse in discussione davvero primato di Strakosha, che secondo me può migliorare ancora poco. Bisognerà capire se la poltrona di Strakosha è girevole, o inchiodata al suolo tipo parlamentare della prima Repubblica. Propendo per la seconda. Voto 5 per la falsa alternativa.  

    LEGNA - Escalante e Akpa Akpro sono due alternative, risulteranno utili, daranno fiato, corsa e muscoli. In totale, lo vedete da voi, questo è un mercato funzionale, pratico, da muratore non da architetto di design. Le case si costruiscono così, ma forse la Champions serviva un palazzo regale. Voto 6,5, ma rimaniamo comunque poco oltre il 6 di media. Sono soddisfatto del mercato? Non sono emozionato, ma fiducioso, voglioso di vedere i nuovi, e convinto del mister e dell'impianto di gioco, oltre che dai nostri assi. Si poteva fare di più, ma si è fatto, la bontà ora dipenderà dall'intuito di Tare, da quanto sapremo aspettare, ammirare, sostenere. 

    COMMENTO FINALE - Dal punto di vista emozionale, il solito pianto. Lungaggini, 3 giornate con due acquisti e mezzo e i meno eccitanti, tutto troppo trascinato, strascicato. Per me lo stesso Tare si dirà soddisfatto nel numero, ma in cuor suo un paio di pedine le avrebbe cambiate in meglio, e di molto. Ma la ragion di stato e di Lotito gli farà dire che siamo competitivi. Ed è vero: ma soprattutto grazie ad Inzaghi, perché questo mercato per me vive di due grandi lacerazioni. Silva prima, il centrale mancato poi. Sono state due sventure: la prima evitabile ma avventurosa, la seconda francamente necessaria e ignorata. Per me alla fine sarebbe bello se Tare, al terzo infortunio o con un terzetto improbabile, dicesse: è colpa mia. Ma forse questa sarebbe un'emozione che non ci meritiamo, dopo aver così a lungo strascicato e ciabattato nell'assurda speranza che, alla fine, in un anno così importante, la società potesse davvero aiutare in maniera sontuosa la Lazio di Simone Inzaghi. Pratico, funzionale, avaro di emozioni: il solito mercato di Lotito, che però alla fine stai a vedere che rovescia il tavolo a tutti, in Serie A e in Champions. Nonostante il nostro voto e le nostre illusioni.

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