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    Laziomania: Il giorno 1 del Sarrismo

    Laziomania: Il giorno 1 del Sarrismo

    • Luca Capriotti
    Il giorno 1 del Sarrismo. Se questa Lazio di Sarri è un cantiere aperto, come dicono un po' tutti, ma quanto sarà bella quando sarà fatta e finita?  Quelli bravi direbbero buona la prima: i biancocelesti regolano l'Empoli per 3-1. Mi soffermo su alcuni punti, in ordine sparso, che mi hanno colpito: la difesa va registrata, la reazione immediata è da squadra che ha sempre lo stesso caratteraccio che ci piace tanto, gli schemi e le uscite saranno stato pure poche - come dice Sarri - ma subito buone, e Pedro ha la mentalità vincente e la classe di un grandissimo. Vado più con ordine ora, lo prometto. 

    AZIONE E REAZIONE - Pronti via, Sarri va subito sotto. Si tratta di una situazione che vedremo in almeno altre due occasioni, compresa una palla gol capitata a Mancuso e poi nella ripresa un furioso batti e ribatti sulla linea. Il gol dell'Empoli arriva perché nessuno esce sul portatore, ma ancora di più perché Lazzari stringe tanto sul marcatore, per aiutare i centrali. E nessuno lo supporta, o lo aiuta. Momenti in cui la Lazio ha difeso così così ci sono stati, vanno registrati. Detto ciò, la reazione: Milinkovic la pareggia subito e poi la ribalta mettendo un pallone divino per Lazzari (3 tocchi, gol, è questo Sarri?). Monumentale la prova del serbo, che con Sarri potrebbe innalzare ulteriormente il suo gioco già titanico. La reazione: non è scontato, in un momento di rodaggio, andare a fare la partita così, riprenderla e chiuderla. Il caratteraccio, quella che io definivo l'anima di questa squadra, è rimasta, ma mi sembra ci sia molta convinzione nell'applicare ed imparare e mettere giù a terra qualcosa del calcio di Sarri. E questo è un bene. 

    LA MANO DEL SARRISMO - Mi viene da dire: che belli gli schemi su calcio d'angolo! Sarà che con Inzaghi ci eravamo abituati a vedere quelle mozzarelline lanciate sul primo palo, ma il gol di Milinkovic è uno schema perfetto. Sarrismo ancora: la Lazio vince e mettere dentro Luis Alberto, Moro, Muriqi. No chiusura, ma anzi giocatori offensivi a go go. Se non è Sarrismo questo, forse allora non l'ho capito. E Moro: non ha avuto paura, Sarri, di metterlo dentro per 30 minuti pieni. Una manna per un ragazzino di belle speranze, una manna per noi, finalmente sfamati nella nostra voglia di vedere giocare anche loro, i ragazzi della Primavera, quelli che abbiamo cresciuto e sostenuto noi. E questo fa ben sperare.

    PEDRO E FELIPE - Due acquisti, due storie diverse, qualche similitudine. Tutti e due già conoscono Roma: l'uno perché ha già giocato con la Lazio, l'altro perché ha già giocato nella capitale. Tutti e due sono protagonisti di un ottimo esordio. Anderson parte benissimo, fa l'assist per Milinkovic e in generale svaria, si muove bene, fa vedere i suoi lampi di classe. Che bello vederlo così voglioso, brillante: che bello rivedere alcune sue movenze, la sua classe. Che bello rivedere Felipe Anderson con questa maglia. Di Pedro basterebbero le parole di Sarri, ma aggiungo: questo campionissimo può pure giocare in ciavatte, ma darà comunque qualcosa di magico a questa squadra. La mentalità vincente la costruiscono questi giocatori qui. E questo è bello. Il giorno 1 del Sarrismo, lo immaginavamo così? Ho impressione che vedremo altri acquisti, altri arrivi, e che ricorderemo questa prima giornata come un primo passetto di danza un po' sempliciotto, in confronto ad interpreti e giocate che arriveranno poi. Ma ripenseremo a questo caldo agosto toscano, a questa Lazio vincente, con un bel sorriso. Il giorno 1 del Sarrismo è andato: ed è un sorriso di nuovo inizio, quello che ci portiamo stampati dentro.

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