Oltre Bielsa: come si muoverà la Lazio? Siamo di fronte alla stagione del mercato. È bene che si sappia: la Lazio si muoverà, perché segue, un po' come certi cicli naturali, una certa tempistica tra semina, raccolto, e poi campo a riposo. Che poi l'hanno scorso più di qualcuno si sia riposato (beninteso non i nervi dei tifosi), è grave, ma rientra nel naturale decorso degli eventi lotitiani (come la stessa trattativa per Bielsa, complessa, ma sicuramente semplificabile, se gli intoppi intercorsi rguardavano valuta e annualità). E allora: forse finalmente arriverà un nuovo terzino sinistro (che i più invocano comunque da 2 stagioni almeno), quasi sicuramente un centrale, e un attaccante. In difesa la situazione Radu da tempo non lascia molto ben sperare: è un giocatore magari affidabile, ma che non copre l'arco della stagione, e comunque garantisce un apporto offensivo volenteroso ma poco altro. Al centro della difesa l'anno scorso il tracollo: più o meno corrispondente al tracollo di Djordjevic. A Roma c'è stato tempo, sicuramente una stagione, di siccità di gol, con Dzeko e Djordjevic a sbagliar palloni e a non dare frutti. Ora la Lazio ha il solo Djordjevic davanti: non è un caso che stia sgomitando per trovare accordi prima che gli Europei tocchino cartellini come Re Mida, trasformando in oro quel che oro magari non è. Tare si muoverà anche su strade meno battute, convinto che qualche frutto tropicale, o estero, o dall'est doni un tocco in più, più impegno, più gol. Ma per ora, guardare oltre Bielsa è come guardare oltre la siepe leopardiana. Sai che c'è altro, oltre, ma si è tutti troppo impegnati a riprendersi da antiche e recenti depressioni per sperare che sia meglio del passato.
