Redazione Calciomercato
Laziomania: fermata la corazzata Atalanta, ma che rimpianti! Fazzini è la risposta di Lotito. Ora arriva 'la' partita
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Rammarico e amarezza. Sono queste le sensazioni che prevalgono all’indomani del pari contro l’Atalanta. Un pareggio contro la capolista, che interrompe la striscia di ben undici vittorie di fila, che lascia quel retrogusto di delusione. Uno scenario quasi impossibile da pronosticare alla vigilia, alla luce di quelle che erano le premesse con le quali la Lazio e la squadra di Gasperini si presentavano allo scontro dell’Olimpico. Un tempo per parte, un gol e un punto a testa.
Chi si aspettava una risposta d’orgoglio della formazione capitolina alla prima in casa dopo lo 0-6 contro l’Inter è stato accontentato. Perché proprio come accaduto contro i nerazzurri meneghini, anche questa volta la Lazio approccia nel migliore dei modi alla gara e mette alle corde un avversario di assoluto livello. I biancocelesti forniscono un’altra - l’ennesima - grande prestazione, reagendo di petto all’emergenza infortuni e scendendo in campo con voglia e coraggio, meritandosi gli applausi scroscianti dei propri tifosi dopo il fischio finale.
A differenza del match di dodici giorni prima, questa volta la squadra di Baroni sfrutta un episodio a favore e sblocca il risultato con Dele-Bashiru, la mossa a sorpresa che premia l’allenatore biancoceleste. In una situazione di emergenza totale, con il forfait di Patric in extremis che si è aggiunto a quelli dei vari Vecino, Noslin, Pedro e Lazzari, e con solamente sette uomini in panchina tra cui due portieri, Baroni sceglie di puntare sul nigeriano, che ripaga la fiducia con la rete ma soprattutto una prestazione di cuore e intensità. Dele-Bashiru svaria sulla trequarti dell’Atalanta e impedisce a De Roon di costruire quando è la squadra di Gasp ad avere il pallone. Una scommessa vinta.
Tornando al pari, il risultato rappresenta un messaggio importante della Lazio al campionato, con la squadra di Baroni che ribadisce le ambizioni da zona Champions, e una buona iniezione di fiducia e autostima in vista di quella che il tecnico ha definito “la partita”, ovvero il derby contro la Roma. Paradossalmente, il pari contro l’Atalanta fornisce risposte più importanti ai biancocelesti rispetto al successo di Lecce, arrivato al fotofinish grazie al gol di Marusic, dopo una prestazione non brillante, in cui erano evidente le tossine post Inter.
Scorie emerse nella ripresa del match dall’Atalanta, mischiate alla fatica e alle scelte ridotte per Baroni dalla panchina, oltre alla reazione della squadra di Gasperini. La Lazio va vicinissima ad un vero e proprio colpaccio che sarebbe stato strameritato per quanto visto nel primo tempo e un po’ meno per quanto mostrato nella ripresa. A fare la differenza sono stati i cambi, con gli ingressi nei bergamaschi che hanno fatto la differenza e sono riusciti a dare quel brio che mancava nel primo tempo, sfruttando la reazione per trovare il pari e andare vicinissimi addirittura al gol vittoria.
Al netto delle previsioni della vigilia, In casa Lazio non può che esserci grande rammarico per le troppe occasioni non concretizzate nel primo tempo e per il colpo del ko fallito dall’accoppiata formata da Dia e Dele-Bashiru a due passi dalla porta. Una situazione che avrebbe mandato al tappeto l’Atalanta.
E invece la squadra di Gasperini ha saputo reagire e trovare il pari nel finale con Brescianini, entrato all’84’ e in rete quattro minuti più tardi. Un pari meritato e che ci sta tutto alla luce di quanto espresso sul campo dalle due squadre. Un risultato arrivato con la Lazio che ha lasciato il campo con le ‘tasche vuote’, come ama dire metaforicamente il suo allenatore. Un squadra che si ritrovare a rimpiangere 2 punti contro un’Atalanta che ne ha vinte 11 consecutive prima del mezzo passo falso dell’Olimpico. Molto più di una semplcie coincidenza, ma un vero e proprio segnale per una squadra che soprattutto nel primo tempo domina a larghi tratti ed esce con un grande rimpianto: non aver capitalizzato l’enorme mole di gioco e le tante occasioni, non chiudendo la partita.
La notizia arrivata di ieri è la trattativa avanzatissima con l’Empoli per Jacopo Fazzini, centrocampista classe 2003. Un vero e proprio colpaccio, se dovesse essere confermato e arrivare la fumata bianca, con un calciatore giovane ma con già esperienza sulle spalle in Seire A e un profilo per il presente e per il futuro. Quello che manca alla squadra di Baroni. Un acquisto importante che rappresenterebbe la risposta pronta del presidente Claudio Lotito ad allenatore, squadra e ambiente: finalmente questa proprietà è ambizosa e punta in alto, assecondando le richieste di Baroni e rinforzando la rosa con un investimento importante (circa 15 milioni tra prestito e obbligo di riscatto). non resta che attendere se ed eventualmente quando verrà definita la trattativa.
Archiviata l’Atalanta, con un mix tra soddisfazione per aver interrotto la striscia di vittorie ed aver fermato la capolista, la testa va a quella che Baroni ha definito ‘La partita’, il derby della Capitale contro la Roma. Una gara da non sbagliare assolutamente, un match che vale molto più di tre punti. La Lazio ci arriva in emergenza, con tanti uomini in infermeria e l’obettivo e la speranza di recuperarne alcuni. Ma a Baroni servirà senza dubbio un grande lavoro sulla testa dei suoi per evitare ogni tipo di rilassamento legato alla classifica della Roma e qualsiasi passo falso che possa rappresentare un crocevia positivo della stagione dei giallorossi. La zona Champions è a portata di mano, ma non si può sbagliare.
Chi si aspettava una risposta d’orgoglio della formazione capitolina alla prima in casa dopo lo 0-6 contro l’Inter è stato accontentato. Perché proprio come accaduto contro i nerazzurri meneghini, anche questa volta la Lazio approccia nel migliore dei modi alla gara e mette alle corde un avversario di assoluto livello. I biancocelesti forniscono un’altra - l’ennesima - grande prestazione, reagendo di petto all’emergenza infortuni e scendendo in campo con voglia e coraggio, meritandosi gli applausi scroscianti dei propri tifosi dopo il fischio finale.
A differenza del match di dodici giorni prima, questa volta la squadra di Baroni sfrutta un episodio a favore e sblocca il risultato con Dele-Bashiru, la mossa a sorpresa che premia l’allenatore biancoceleste. In una situazione di emergenza totale, con il forfait di Patric in extremis che si è aggiunto a quelli dei vari Vecino, Noslin, Pedro e Lazzari, e con solamente sette uomini in panchina tra cui due portieri, Baroni sceglie di puntare sul nigeriano, che ripaga la fiducia con la rete ma soprattutto una prestazione di cuore e intensità. Dele-Bashiru svaria sulla trequarti dell’Atalanta e impedisce a De Roon di costruire quando è la squadra di Gasp ad avere il pallone. Una scommessa vinta.
Tornando al pari, il risultato rappresenta un messaggio importante della Lazio al campionato, con la squadra di Baroni che ribadisce le ambizioni da zona Champions, e una buona iniezione di fiducia e autostima in vista di quella che il tecnico ha definito “la partita”, ovvero il derby contro la Roma. Paradossalmente, il pari contro l’Atalanta fornisce risposte più importanti ai biancocelesti rispetto al successo di Lecce, arrivato al fotofinish grazie al gol di Marusic, dopo una prestazione non brillante, in cui erano evidente le tossine post Inter.
Scorie emerse nella ripresa del match dall’Atalanta, mischiate alla fatica e alle scelte ridotte per Baroni dalla panchina, oltre alla reazione della squadra di Gasperini. La Lazio va vicinissima ad un vero e proprio colpaccio che sarebbe stato strameritato per quanto visto nel primo tempo e un po’ meno per quanto mostrato nella ripresa. A fare la differenza sono stati i cambi, con gli ingressi nei bergamaschi che hanno fatto la differenza e sono riusciti a dare quel brio che mancava nel primo tempo, sfruttando la reazione per trovare il pari e andare vicinissimi addirittura al gol vittoria.
Al netto delle previsioni della vigilia, In casa Lazio non può che esserci grande rammarico per le troppe occasioni non concretizzate nel primo tempo e per il colpo del ko fallito dall’accoppiata formata da Dia e Dele-Bashiru a due passi dalla porta. Una situazione che avrebbe mandato al tappeto l’Atalanta.
E invece la squadra di Gasperini ha saputo reagire e trovare il pari nel finale con Brescianini, entrato all’84’ e in rete quattro minuti più tardi. Un pari meritato e che ci sta tutto alla luce di quanto espresso sul campo dalle due squadre. Un risultato arrivato con la Lazio che ha lasciato il campo con le ‘tasche vuote’, come ama dire metaforicamente il suo allenatore. Un squadra che si ritrovare a rimpiangere 2 punti contro un’Atalanta che ne ha vinte 11 consecutive prima del mezzo passo falso dell’Olimpico. Molto più di una semplcie coincidenza, ma un vero e proprio segnale per una squadra che soprattutto nel primo tempo domina a larghi tratti ed esce con un grande rimpianto: non aver capitalizzato l’enorme mole di gioco e le tante occasioni, non chiudendo la partita.
La notizia arrivata di ieri è la trattativa avanzatissima con l’Empoli per Jacopo Fazzini, centrocampista classe 2003. Un vero e proprio colpaccio, se dovesse essere confermato e arrivare la fumata bianca, con un calciatore giovane ma con già esperienza sulle spalle in Seire A e un profilo per il presente e per il futuro. Quello che manca alla squadra di Baroni. Un acquisto importante che rappresenterebbe la risposta pronta del presidente Claudio Lotito ad allenatore, squadra e ambiente: finalmente questa proprietà è ambizosa e punta in alto, assecondando le richieste di Baroni e rinforzando la rosa con un investimento importante (circa 15 milioni tra prestito e obbligo di riscatto). non resta che attendere se ed eventualmente quando verrà definita la trattativa.
Archiviata l’Atalanta, con un mix tra soddisfazione per aver interrotto la striscia di vittorie ed aver fermato la capolista, la testa va a quella che Baroni ha definito ‘La partita’, il derby della Capitale contro la Roma. Una gara da non sbagliare assolutamente, un match che vale molto più di tre punti. La Lazio ci arriva in emergenza, con tanti uomini in infermeria e l’obettivo e la speranza di recuperarne alcuni. Ma a Baroni servirà senza dubbio un grande lavoro sulla testa dei suoi per evitare ogni tipo di rilassamento legato alla classifica della Roma e qualsiasi passo falso che possa rappresentare un crocevia positivo della stagione dei giallorossi. La zona Champions è a portata di mano, ma non si può sbagliare.
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Complimenti a tutti gli interpreti ancora una volta. Peccato per il pareggio, con un pizzico di f...