Facciamo un patto: lasciamo stare Keita. Facciamolo tacito, tra noi. Smettiamola di cronometrare il suo ingresso a Formello ("59 minuti e 3 secondi, 4 decimi di ritardo, stavolta ha fatto meglio del suo record personale sul circuito di Formello"). Il ritardo più pronosticabile, ma facciamo un patto.
Nella strategia della tensione che evidentemente qualcuno vuole accumulare fino ad arrivare a rottura definitiva, cerchiamo di non essere complici.
Se proprio dobbiamo macchiarci di complicità, che sia con questo nuovo clima positivo che si respira nella Roma biancoceleste, come sempre diametralmente opposto a quello che si respira dall'altra parte.
Avete presente Completamente, dei The Giornalisti? A Roma si respira l'inizio, con un crescendo di soddisfazione, brama, ambizione.
Faremo in tempo, sappiatelo, a rovinare tutto. Facilmente a Roma si cade, come ricorderanno nel giorno del Trionfo ai generali.
Ma Inzaghi un merito lo ha. Disinnesca con Keita ogni tentativo di guerriglia, perchè ha capito una cosa. Me ha bisogno. Perché ha poche alternative, e perché Keita ha qualcosa che altri proprio non hanno. Talento. Puro. Facciamo un patto, lasciamolo stare.
Pazienza per la festa che si sospetta piuttosto egocelebrante, pazienza per i volantini con Super Iper Special Guest Ultra Star Keitaaaaa Balde.
Se ne ha la forza, riconquisti con il talento il posto da titolare. Sia decisivo. Questo gli richiede la leadership positiva di Inzaghi, che non esclude, ma piuttosto è sempre stato disponibile a includere ancora. Ancora una volta.