Non riesce a rimanere dentro la sua area tecnica, Inzaghi. La sua Lazio non riesce a tenersi dentro un grande ottimismo, una grande spinta vitale. È questa la felicità per una squadra? La grande Bellezza di un toro scatenato. Se non fosse che stiamo rubando per un attimo il simbolo del Torino, l'immagine più rappresentativa della Lazio è questa: una carica continua sulle fasce, una pressione devastante e invasiva. Felipe e Keita sono un canto di sirena, belli da far morire le difese avversarie, un tamburo che da lontano arriva a squassare e far danni continui.
Se non fosse che stiamo rubando all'arte, alla storia, questa Lazio quando si illumina sembra un Caravaggio, sui all'improvviso si getta un fascio di luce, lasciando gli astanti attoniti. Già, perché il gol di Ocampos ad Inzaghi qualche ruga in più l'ha fatto venire, spianata subito da felicità nuove pensate e concretizzate dai suoi artisti pazzeschi.
Accompagnati da entusiasmo, gregari che macinano e aizzano e corrono. Patric è il simbolo di un groppo di entusiasmo che anima le gole dell'Olimpico: quando entra ha l'argento vivo addosso. La filosofia della Lazio di Inzaghi è questa: mettersi a disposizione. Un servizio continuo dietro all'entusiasmo di Inzaghi, alle sue corse a bordo campo, al suo exit continuo dall'area tecnica. È questa la felicità di una squadra, è questo il tuo vero regalo, Inzaghi?