La delusione del mercato e il buon punto a Milano. In due giorni lo stato d'animo dei tifosi biancocelesti ha avuto un duplice sapore: l'amaro per l'occasione persa in sede di compravendita dei calciatori, e il dolce per risultato di San Siro, dove la Lazio non ha convinto ma ha guadagnato un punto insperato contro Ibra & Co. La formazione biancoceleste aveva bisogno di un paio di ritocchi importanti nell'immediato: Ziegler e un centrocampista dinamico e con una buona fisicità erano necessari, ma la richiesta di Garrone e l'immobilismo della società biancoceleste hanno frenato ogni possibile sogno di gloria.

Questo non pregiudica il buon campionato fatto finora, e che tutti si augurano continui a fare, ma un sacrificio avrebbe dato maggiori chance alla Lazio per qualificarsi in Champions, ed una eventuale qualificazione avrebbe portato nelle casse della società degli introiti importanti. Il bottino del girone di ritorno è finora lo stesso dell'andata, 7 punti in quattro gare, e quello che fa ben sperare è che il momento di flessione classico delle squadre di Reja dovrebbe essere arrivato alla fine. Ora la parabola dovrebbe essere crescente anche a livello fisico, e il pareggio contro il Milan potrebbe far morale in vista delle sfide contro Chievo (nella quale rientrerà Zarate), Brescia, Bari e Cagliari. Quattro gare sulla carta semplici, ma da non sottovalutare.

Per rimanere in alto la Lazio dovrà fare uno sforzo maggiore, perchè le altre pretendenti alla qualificazione Champions sono agguerrite e soprattutto si sono rinforzate, al contrario dei biancocelesti. La Lazio non deve ridimensionare i propri obiettivi: l'Europa League, per come è andato il campionato fino ad ora, potrebbe essere una mezza delusione, anche perché la competizione è vista quasi come un fastidio e a livello economico non porta grandi benefici. Contro un Milan rabberciato la Lazio dei grandi assenti in attacco ha strappato un buon pareggio con una buona e fortunata prestazione in fase difensiva. Ora, però, è il momento di attaccare...