Laziomania: cosa significa Immobile? Chiedetelo a Bruno Giordano...
Luca Capriotti
Quando parlano di Bruno Giordano qualcosa cambia negli occhi. Come se fosse un ricordo eccessivo, violento per forza espressiva. Per troppo amore. Come se fosse una specie di trappola della memoria: se ci pensi troppo, rischi di non voler più uscire. Come se fosse un sogno: e davvero, a sentirli parlare, i tifosi della Lazio che se lo sono goduto, vederlo giocare doveva essere una specie di sospensione. Del tempo, delle leggi fisiche, perfino della memoria, una specie di blackout. Potreste ancora sentire nelle orecchie: "Anche tal dei tali è forte, ma Bruno...". Come se fosse una specie di nume tutelare: per questo quando Bruno Giordano dice testuale: "Ho detto e ripeto che finalmente mi rivedo in qualcuno: Immobile. Per come gioca, per il furore che mette sempre in campo”, ci si chiede come sia possibile. Tutto il disincanto del presente (specie se paragonato alla normale nostalgia per qualsiasi cosa sia passata), quasi fa sottovalutare l'apporto, il carisma, cosa significa Immobile per questa Lazio. E quest'Italia. Sembra quasi di vederlo, tra qualche anno, e sembra quasi di sentirci dire: "Anche tal dei tali è forte, ma Ciro...". Non solo per i gol, tanti, ma anche per quel generale attaccamento viscerale che il tifoso sviluppa nei confronti di chi fa gol. Che in definitiva, giova ricordarlo a costo di sembrare ridicolo, fanno vincere le partite. Immobile non fa solo vincere le partite: in poco tempo è diventato una delle anime dominanti dello spogliatoio. Dominante anche nella testa dei tifosi: lo seguono su Instagram, dove la moglie a volte lo racconta con semplicità. Come se fosse un trasteverino d'altri tempo, mai sbiadito per davvero in chi l'ha vissuto. Forse in effetti ha questo in comune con Bruno Giordano. Per qualche assurdo motivo, assurdo in un mondo e in un calcio che cancella la mole sempre più imponente di dati e mangia e divora tutto, per qualche assurdo motivo dicevamo sembra quasi che Immobile, con la maglia della Lazio, sia un'immagine che non nessuno ci toglierà facilmente dalla testa. E forse un giorno, capiterà anche ai tifosi postmoderni, abituati più alla tv che allo stadio, abituati perfino a Lotito (l'avreste mai detto?), capiterà: parleranno di Immobile, tra 10, 20 anni. E qualcosa cambierà nei loro occhi. Come se fosse un ricordo eccessivo, un ricordo di troppo amore. Come intrappolati in un altro momento, come se fosse una specie di sogno.