La Lazio vince contro il Sassuolo ed i tifosi danno una dimostrazione importante al del mondo del calcio ed alla propria dirigenza. Circa 43 mila persone hanno aderito alla contestazione organizzata dalla Curva Nord, il corteo prima, al quale hanno partecipato circa 6 mila tifosi e poi all’interno dello stadio dove davvero tutti sembravano d’accordo suquella che è stata una giornata storica. 
Quale era l’intento di questa giornata? Quello di far riflettere la società, di far capire a Lotito e Tare che una società come la Lazio non può essere gestita in maniera autarchica perché i primi proprietari della società sono i suoi tifosi, il motore per il quale esiste un movimento di soldi è dovuto solo ed esclusivamente a loro. A sentire però Lotito dopo la partita non sembra che il messaggio sia stato recepito: si è parlato di una regia occulta che muove le masse per fargli cedere la società, di estorsioni e di minacce in realtà ieri i sostenitori biancocelesti - a parte alcuni cori un po’ più pesanti - hanno invitato il patron a liberare la Lazio.

Una partita come quella di ieri avrebbe portato allo stadio, stando alle medie stagionali, poco più di 4 mila paganti oltre agli abbonati, invece ce ne sono stati circa 20 mila in più, non pochi. Una riflessione è d’obbligo da parte di chi gestisce la Lazio perché il movimento popolare di ieri non può essere ignorato, basterebbe chiedersi: 'Ma forse abbiamo sbagliato qualcosa visto che tutti ce l’hanno con noi? Come si può rimediare a questa situazione?’.

Per dimostrare di avere ragione, che nessuno è interessato alla Lazio e che i tifosi sono in accordo con la presidenza Lotito potrebbe semplicemente fare una prova: mettere in vendita il pacchetto di maggioranza ed organizzare una manifestazione di assenso. Se non dovesse palesarsi nessuno e se la gente rispondesse ad un numero maggiore di quello di ieri, non ci sarebbe più nulla da dire...