Laziomania:| Mercato a prescindere
La Lazio nella prossima stagione giocherà in Europa, questo è certo. Non sappiamo ancora se in Europa League (più probabile) o in Champions, ma l'aereo partirà spesso da Fiumicino per mete più o meno importanti del vecchio continente. C'è ancora una speranza che la Lazio si qualifichi per l'Europa che conta, e un'eventuale qualificazione in Champions porterebbe nelle casse di Lotito soldi freschi da mettere sul mercato; cosa che invece non accadrebbe (o accadrebbe in maniera minore) se la Lazio si qualificasse 'solo' per la vecchia Coppa Uefa. A prescindere dai soldi che entreranno in cassa, però, il presidente della Lazio dovrà fare un mercato importante.
Quello che si è visto il primo anno di Champions della gestione Lotito (arrivato sicuramente troppo presto) non fa ben sperare: vedere Makinwa scendere in campo contro il Real Madrid non è di certo ciò che un tifoso sogna per il futuro, e nemmeno assistere alla sconfitta della propria squadra che subisce quattro gol dal Villareal. Imparando dagli errori del passato bisognerà mettere le basi per il futuro. Di certo in base all'obiettivo che si raggiungerà cambierà il tipo di calciomercato, ma in ogni caso non si potrà perdere l'ennesima occasione di far bene in Europa.
Soprattutto, il tifoso biancoceleste non può e non vuole a metà stagione sentirsi dire dal mister, dalla presidenza e dai giocatori, che una partita ogni tre giorni è uno sforzo troppo importante per una squadra come la Lazio. Questa volta non può e non deve accadere, servono rinforzi da subito che permettano a Reja (o a chi per lui) di avere delle alternative all'altezza per giocarsi un campionato come quello di quest'anno, e una competizione europea dignitosa. In fondo se lo Sporting Braga è arrivato in finale di Europa League, perchè non può arrivarci una squadra con Zarate, Hernanes, Floccari, Ledesma e compagnia?
I tifosi della Lazio non chiedono né Maradona né Pelè. Sanno che la società biancoceleste non può permettersi certi valori tecnici con pochi... valori economici. Ma questo non significa che non si possa fare un mercato intelligente, che possa regalare qualche soddisfazione in più. Questa dunque è l'ennesima prova del nove: dopo tanti errori forse si potrà cercare di far quadrare il cerchio. L'Europa non è solo un modo per farsi notare, una vetrina per mostrare le proprie meraviglie, perché non ha senso farsi vedere senza competere. E allora, che si faccia un mercato oculato, a prescindere dalla competizione che si affronterà l'anno prossimo.