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Laziomania: come perdere contro il Milan (ed essere felici)
Sembra un paradosso: lo traggo da un video, come sempre divertente, de “Gli Autogol”, in cui uno scanzonato Allegri chiedeva ai suoi di perdere malamente contro l’Ajax, per poi tirare fuori una super rimonta al ritorno. Forse la Lazio non ha bisogno di vincere contro il Milan, se poi va a perdere 5 punti con le piccole. Ma eliminiamo subito questo paradosso machiavellico: contro il Milan bisogna vincere. E cerco di spiegarmi il perché senza dover andare al VAR con Guida.
Punto primo: dagli scontri diretti falliti è passata la mazzata finale della scorsa stagione. Ricordi, laziale? Quel momento che ci ha ammazzato l’estate per sempre. Il nostro grande dramma piccolo-borghese: senza Champions, ci siamo fatti un’estate di veleni a twittare contro i tifosi del Milan che volevano per forza, in maniera coatta, convincerci a vendere Milinkovic. Questa è stata l’estate degli insider: abbiamo scoperto che sono quei tizi che sanno tutto, non lo dicono, non potrebbero, ma lo lasciano intendere.
Hanno inteso che fu detto: Milinkovic resta. E direi che le sbobinate di bile che ci siamo sorbiti potrebbero essere un buon motivo per volere un Milan un po’ sotto di noi, per dire.
Punto secondo: la vittoria contro il Milan deve farci da Gatorade per la volata finale. Non da acqua colorata, ma proprio da energizzante fortissimo, capace di dare una decisa accelerazione alla Lazio di Inzaghi. Che viene da un buon marzo, che rischia di venire travolto da un aprile grigio come il cielo di Roma.
Punto terzo: perdere contro il Milan significa vivere senza obiettivi. Nel mondo Lazio si fa un gran chiacchierare: meglio la Champions o la Coppa Italia? A parte il filosofare straniante, in questo momento frenetico e vicino alla fine - in tutti i sensi - è chiaro che concedersi uno stop ora significherebbe darsi una bella mattonata sui… sogni Champions, e annessi e connessi. Ovvero: senza sogni, si rischia di gigioneggiare da qui a fine stagione. Per quanto riguarda il titolo: a quel punto l’unica obbligatoria fonte di felicità sarebbe la Coppa Italia. Ah no, anche in quel caso ci sarebbe il Milan. E poi dopo c’è l’estate, i Milinkovic, gli insider. Stai a vedere che, alla fine, è meglio vincere, guarda un po’.