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    Laziomania: Come Maurizio Sarri

    Laziomania: Come Maurizio Sarri

    • Luca Capriotti
    La Lazio viene da un momento brutto, un punto contro due squadre così così (e sono generoso). La Lazio viene da una stagione così così, fa un avvio di campionato buono, si ritrova in lotta, poi questo brusco risveglio nel 2023. La Lazio fa tutto questo, eppure ogni volta mi risuona in testa quella canzoncina che andava ai tempi del Napoli. Lo faccio per passione. Come Maurizio Sarri. E oggi, nel giorno del suo compleanno, mi risuona più forte. 

    COME MAURIZIO SARRI - Quando la Lazio ha scelto questo profilo, questo allenatore, ma prima di tutto questo uomo, l’uomo Maurizio (e ha sbagliato a scrivere il nome, Maruzio, vabbé), non ha scelto uno qualsiasi. Ma dico di più, si è data tutta di botto una nuova identità. Non voglio dire che ha messo la tuta, o menate del genere che potevano andare male o bene alla Continassa, o nella testa di certi dirigenti che adesso non gravitano nemmeno più intorno alla Juventus. Non ha scelto solo l’allenatore Maurizio Sarri, ha scelto Maurizio Sarri. Di credere, di pensare, di vivere il calcio come Maurizio Sarri

    VITA DA SARRI - Quello che esce fuori, ci perdonerete, noi viviamo di quello che filtra, siamo dei guardoni del calcio durante la settimana, e forse anche di quello domenicale, beh, da quello che filtra, da quello che dice, l’uomo Maurizio Sarri io lo aspetto. Quando la partita finisce, anche se mastico bile, voglio sapere che ne pensa Maurizio. Prima della partita, voglio sapere che ne pensa Maurizio. Pure di qualche mia scelta, vorrei sapere che ne pensa Maurizio. Per due motivi: il primo, per me è autorevole. Per me, per la mia vita di appassionato di questo sport, di giornalista, di tifoso della Lazio, è una persona la cui opinione pesa, e pesa tanto. Sulle mie, su quello che dico, su come la penso. Se Maurizio non la pensa come me, io ci rimugino sopra. Non voglio dire come quando mia moglie la pensa in maniera diversa, sennò rischio, ma quasi. Non è solo autorevole però. 

    COMPETENZA - Può sbagliare Sarri, non è infallibile come i pontefici. Vi dico di più: secondo me ne sta sbagliando. Forse ne sbaglierà altre, di partite, di idee, di letture. Di rado sbaglia a leggerla prima, c’è un motivo se siamo sempre avanti, poi forse se la perde un po’. Sbaglia, ma c’è un’altra cosa che a me di Sarri affascina. Non ha solo talento. Non è solo un maniaco del lavoro, nel senso che lavorare lo appaga, lo appassiona. Ha una cosa rara: è competente. Sa quello che dice, che fa, e lo sa perché non solo lo ha già fatto, ma ha un’idea di fondo che può resistere ai chiaroscuri, alle giornate no. Non solo: ha una sua spina dorsale, e su questa si reggono le sue idee. Io ci credo, quando leggo che preferirebbe non avere Milinkovic e Luis Alberto distratti. Ci credo che si priverebbe del suo più grande patrimonio tecnico in nome del lavoro, della dedizione, della passione. Della fame. Ci credo perché pure io, un po’, ho imparato come ragione Maurizio Sarri. E anche se mia moglie non sarà contenta, amo il suo modo di pensare. Vorrei pensare come lui. Come Maurizio Sarri. 

    FUTURO - Non so bene, oggi nel giorno del suo compleanno chiaramente gli auguro solo il meglio, non so bene però come finirà alla Lazio. Le incognite sono molte, la sfida è complessa, le difficoltà ci sono. La stagione è lunga, alla fine contano i risultati. E conta che uomini si associno a lui uomo per farli insieme, questi risultati. E non è sempre facile, e non è sempre limpido, e non sempre le cose vanno come vogliamo, speriamo, crediamo. Però le migliori intenzioni io, molti di voi, molti della squadra ce le stanno buttando dentro a questo immenso sbattimento e cuore battente che è tifare. Non voglio dire fede, sennò il prete si offende. Ma se mi chiedete di fare un salto nella fede, io con lui lo faccio. Per passione, come Maurizio Sarri.

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