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    Laziomania: Com'è superiore Lei

    Laziomania: Com'è superiore Lei

    • Luca Capriotti
    Batti lei. No, la batti lei. Il Napoli bastona senza pietà le speranze residue della Lazio si riaffacciarsi ad una lotta troppo grande per lei, quella per la Champions League. Forse più che punire una prestazione generosa e coraggiosa lo 0-3 punisce la Hybris di aver pensato solo per un attimo di poter avvicinare una squadra con una rosa costruita per giocarsi lo scudetto. E invece il Napoli è sceso in campo con il classico atteggiamento da "apertura della caccia".

    Il derby è stato bello e la stagione sopra le aspettative, ma per combattere per la Champions bisogna avere ad oggi una rosa profonda, e la Lazio non l'ha, una squadra di maggior qualità, e un pizzico di idee in più. Il Napoli gioca forse il calcio più bello d'Italia, e a sprazzi lo ha fatto anche a Roma, contro una Lazio con assenze troppo importanti per essere vere. Il giovanissimo Murgia ci ha provato ma provarci contro Allan non basta. Milinkovic ha dimostrato ancora una volta in un mare in gran tempesta di avere la forza esplosiva di Scilla e Cariddi, ma di non essere ancora un messia in grado di fare miracoli.

    Ma questa è una Lazio comunque in salute, a tratti comunque divertente, che paga un gap di inizio stagione con un risultato troppo duro. Com'è letale lei, e il riferimento è a Insigne. Com'è superiore lei, e il riferimento è alla maestosità dell'impianto di gioco di Sarri.

    Poi succede anche che Patric, uno dei beniamini dei tifosi senza grossi meriti sportivi, quasi non riesce a riaprire il match. E la Curva Nord ruggisce come non faceva da anni. Ma Insigne si materializza sulla linea ("i più facoltosi si avvalsero di mezzi corazzati e cingolati con attendenti al pezzo"), ed impedisce la creazione di un mito vero e proprio.  Peccato, ma per la Lazio di oggi, forse, la Champions è un boccone troppo grosso, anche se duole ammetterlo. Forse un giorno, un domani. Forse un domani, "a forza di perfezionamenti continui", anche la Lazio riuscirà a mettere la sveglia e a lottare per l'Olimpo. Ora deve godersi il finale di stagione, senza altri film cecoslovacchi come quello di ieri. In modo che la partita contro il Napoli non diventi come il tordo della famosa cena fantozziana. La cosa più difficile in natura.

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