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    Laziomania: che schianto di Lazio! (nonostante la 'maledizione di Nicchi')

    Laziomania: che schianto di Lazio! (nonostante la 'maledizione di Nicchi')

    • Luca Capriotti

    Che schianto di Lazio, una Lazio sexy, bella, forte, orgogliosa contro il Salisburgo. A mille, questa Lazio va a mille all’ora. Diciamolo subito, leviamoci questo dente: il rigore subito dalla Lazio non è rigore. Inesistente, totalmente inventato, altro che dubbio, altro che rigore, al massimo è marcatura, Basta sente l’uomo, Dabbur si sente toccato di lato e si copre la faccia, è furbo e l’arbitro di porta lo 'premia' con la massima punizione possibile. 

    Potete chiamarla la maledizione di Nicchi: la Lazio prende un gol pesantissimo in casa per colpa dell’arbitro di porta, dopo essersi infuriata, con mille risvolti, per colpa del VAR. A proposito di Nicchi: poi qualcuno ci spiegherà le sue gravissime affermazioni contro un ‘giornalista professionista’, di cui sono citate impropriamente le parole (erano altre, quelle dette, in realtà), che si vorrebbe denunciare, contro-denunciare. 

    Lo sapete, io ho sempre detto che la classe arbitrale sbaglia, può sbagliare, non può essere considerata un alibi. Beh, le parole di Nicchi mi hanno scosso. Le ho trovate francamente fuori luogo: in una conferenza stampa fondamentale per alcune tematiche proposte (dove sono i soldi degli arbitri delle serie inferiori?) ha lasciato che a prendere i titoli fosse di nuovo l’iniziativa dei tifosi della Lazio, definita “scandalosa”. Parliamo di calcio, dai, mica vorrai dare davvero l'impressione di essere di fronte ad un sistema inattaccabile, ingiudicabile, perfino fuori dallo stato di diritto, quasi castale, di questi tempi, Nicchi, no? Sicuramente non è così, vero? Parliamo di calcio, è meglio.

    Parliamo del boato dell'Olimpico, una specie di ruggito di rabbia e orgoglio. Inzaghi si sarebbe rovinato il compleanno se Parolo non avesse inventato un tap-in di tacco, Felipe un gol pazzesco, non ci fosse stata la prima reazione all’assurdo rigore, la seconda reazione al gol su rimpallo, Immobile non avesse chiuso il match,  la Lazio non avesse fatto una partita concentrata, pazzesca, senza senso per forza, tesa, rapida, veloce, sui ritmi asfissianti proposti dal gegenpressing del Salisburgo ma rilanciati a tutto volume dalla squadra di Inzaghi. La Lazio va a mille, è bella, fa divertire i 42.000 dell’Olimpico, che hanno creato una bolgia rara e preziosa.  Immobile corre ad abbracciare e salva le coronarie di Inzaghi, ora la domanda nasce spontanea: non è che l’attaccante può provare pure con quelle di Nicchi?


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