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    Laziomania: campo indecente e solito trend anomalo. Serve l'impresa, ma prima il derby con una Roma tranquilla

    Laziomania: campo indecente e solito trend anomalo. Serve l'impresa, ma prima il derby con una Roma tranquilla

    La sensazione è stata quella di trovarsi di fronte ad una partita di calcio su una pista di pattinaggio. Non è un caso se il Bodo/Glimt - buon collettivo e con qualche buona individualità, ma non oltre - ha conquistato 9 vittorie su 10 in Europa in questa stagione. La Lazio di Marco Baroni cade all’andata dei quarti di finale di Europa League in Norvegia al termine di una due giorni assurda.

    La bufera di neve e vento, il campo sintetico e una partita in dubbio fino a poche ore dal fischio d’inizio. Ma soprattutto un terreno di gioco non all’altezza di una gara di questo livello. Un qualcosa che condiziona la prestazione di una Lazio nella quale si salva il solo Mandas. Una squadra che praticamente non scende in campo, travolta dalla forza di un Bodo che sembra correre il doppio dei biancocelesti e giocare sul velluto, in una partita ad una porta sola, quella biancoceleste. Un successo di due reti che sta addirittura stretto ai norvegesi per quanto visto in campo, con Mandas che ci mette ancora una volta i guantoni.

    La Lazio non fa giustamente calcoli, non pensa al derby di domenica, ma (non) scende in campo impaurita da un terreno di gioco sulla quale si trova spaesata. Il risultato è un Bodo che viaggia ad altissima velocità, non fa niente di trascendentale ma raddoppia (o triplica) ogni avversario ed è preciso e puntuale sulle seconde palle, mordendo le caviglie dei calciatori di Baroni.

    La nota lieta della trasferta norvegese è la conferma di Mandas, che probabilmente mette definitivamente la freccia su Provedel in tema di gerarchie e si guadagna i gradi di titolare. Il portiere greco fa quel che può e ferma Saltnes e Hauge, ma non solo, con diversi interventi decisivi.

    Nel freddo pomeriggio norvegese si conferma il solito trend anomalo dei biancocelesti, che prendono goal ancora una volta nei primi 10 minuti della ripresa. 14 reti, molto più di un dato casuale, ma un vero proprio blackout costante che sta condizionando la stagione della squadra di Baroni. Un limite che puntualmente emerge, con una costanza preoccupante. Un fattore che incide anche sula gara di Bodo, dopo un primo tempo in cui la Lazio riesce a reggere l’urto degli avversari e chiudere la frazione sul risultato di parità a reti inviolate.

    Ora testa al derby, una sfida fondamentale per il cammino della Lazio, che non solo deve riscattare la sconfitta dell’andata ma deve dare anche seguito al successo di Bergamo nella difficilissima corsa al quarto posto e ad un posto della prossima Champions League. Le energie fisiche e mentali della trasferta in Norvegia si faranno sentire, a differenza di una Roma che ha potuto preparare tranquillamente la stracittadina a Trigoria, ma il privilegio conquistato di giocare i quarti di finale di una competizione europea resta un ‘plus’. Baroni e il suo staff dovranno valutare bene tutti i fattori e presentare la miglior formazione possibile. 

    La missione Bodo e l’impresa di giovedì prossimo tornerà ad essere una priorità solo da lunedì. Un traguardo alla portata per la Lazio che può tornare in semifinale di una competizione europea dopo 22 anni e il doppio confronto col Porto del 2003 in Coppa UEFA, ma che potrà farlo solamente con un atteggiamento più spavaldo e convinto e dunque diametralmente opposto rispetto all’assurda trasferta norvegese.

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    Gel1900
    Gel1900

    Momento delicatissimo! Purtroppo non siamo stati fortunati con il calendario perché questa squadr...

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