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Laziomania: Caicedo tiene in piedi il mondo
Dopo una settimana di polemiche pre-post, durante, voglio parlare solo di lui, voglio raccontarvi cosa significa lasciare qualcosa. Caicedo non è uno che ha tutto per rimanere nei ricordi: di questi anni ricorderemo i gol a grappolo di Immobile, ci racconteremo di quanto vale a tonnellaggio Milinkovic e di quanto Lotito, Tare la Ferrari e Auronzo e il mercato ma perché non si vola di più, più in alto. E le corse Champions azzoppate, azzuffate, azzerate. Ma io, un po' magari a bassa voce, conserverò un posticino tra i ricordi per lui, gli lascerò uno spazietto (forse non basterà per contenerlo). Caicedo ci tiene in piedi, Caicedo tiene in piedi la Lazio.
Voglio raccontare Felipe Caicedo perché assomiglia molto alla Lazio: ha un paio di doti ottime, per il resto ci butta dentro tanto sudore, fatica, voglia. Ci ha sempre provato. Purtroppo questo magari non farà di lui un vincente assoluto, ma cribbio io voglio conservare un piccolo spazio, magari troppo angusto per lui. Perché a Roma c'è un Pantheon tutto speciale dedicato a chi segna ai derby gol importanti, belli, pregevole, inaspettati. E lui racchiude tutti questi valori: fa un gol decisivo per affossare e dimezzare la Roma, bello da sgranare come un rosario tra qualche anno.
Inaspettato, perché tutti guardano sempre a Ciro Immobile, ma quando segna Caicedo la Lazio vince. Inaspettato, come queste parole scritte ancora un po' incerottati, dopo la sconfitta dolorosa contro il Milan. Alla fine è Caicedo a tenerci ancora in piedi. E io, quando qualcuno mi tiene per le braccia, e non mi fa cadere, quando qualcuno tiene in piedi la Lazio, lo voglio ricordare. Uno spazio, in questi attimi stritolati, veloci, pieni di veleno, io a questa favola bella e pulita di Caicedo lo voglio lasciare.