Vattene, Lucas Biglia. Sicuramente non ti meriti gli insulti piovuti dalla tribuna. E ovviamente nemmeno lo sputo. Ma nemmeno l'estenuante trattativa per il rinnovo. Biglia, vattene, perché qui a Roma, è chiaro che non puoi stare. E non puoi stare perché forse alcuni di questa tifoseria lacerata da anni di lotta contro Lotito e leggi su leggi controlli su controlli non riescono neppure a capire quanto sei centrale per la Lazio, per qualsiasi manovra biancoceleste, difensiva e di costruzione. Peggio. Non riescono a capire, alcuni, per fortuna solo alcuni, che oltre al giocatore di primo piano, Biglia è un patrimonio umano. È un uomo che riesce a farsi rispettare, che da piccolo gesti riesce a conquistare rispetto. Lo sputo è un gesto inaccettabile, ovunque. Ma peggio sono i sussurri malevoli, le critiche confezionate, le striscianti insinuazioni di chi,dall'inizio, non ti ha digerito, per via del tuo dualismo iniziale con qualche giocatore più apprezzato magari, o per via dei tuoi atteggiamenti lontani dal calciatore mondano, moderno, stilizzato. Non è un uomo di questi tempi beceri, Biglia. È un uomo di valore e di valori che forse hanno perso una loro consistenza per molti, ma non per lui. Per questo vattene, Lucas Biglia. Oppure resta. Nonostante tutto, ma resta non per i soldi, non per la fascia di capitano, resta solo perché alcune cose veramente per i tifosi della Lazio come per te hanno consistenza, forza, le stesse che per altri non valgono nulla. Si spera siano pochi, ma davvero non sanno quello che fanno, come quelli, sinistri, assurdi, che chiedono sui social che vadano via Lombardi, Rossi. Non sanno quello che scrivono. Qualcuno dirà per troppo amore (?), forse per troppo dolore, rabbia. Forse semplicemente per troppa inciviltà.