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    Laziomania: 'Bielsa non arriva', la reazione del fanatico Bielsista

    Laziomania: 'Bielsa non arriva', la reazione del fanatico Bielsista

    Bielsisti di tutto il mondo, disperatevi. La notizia è dell'ultima notte. Rifiuterebbe. Ci rifiuterebbe. Ci fa fibrillare. Il Bielsista, che si è trovato tale dopo essere stato abbastanza Sampaolino, poco Prandelliano e un pochino Inzagrato, si alza la mattina e ripensa a queste ultime settimane. Esce il nome di Bielsa: il futuro Bielsista comincia  leggere tutti gli articoli ricchi di aneddoti che lo riguardano, il Bielsista in essere rigorosamente controlla ogni singola partita del Loco, il più intransigente va a ripescarsi anche quelle da modesto difensore centrale. Impara a memoria le sue citazioni preferite: "Hasta Thauvin siempre", " Qui o si fa Caio o si muore", fino ad una di antica data, forse dei tempi del Rosario: "Chi non prende due acquisti e mi segue. Non può essere mio discepolo". Immediatamente il Bielsista è illuminato: Bielsa diventa il suo guru di primo livello, alla pari di Boksic Alen, una divinità dell'Est da cui non ci si stacca mai del tutto, Gaizka Mendieta e Lucio Battisti. Come può Lotito, arginare Bielsa? Come guru di primo livello Bielsa ha diritto a: ficus in ufficio di nome Marcelo, Merlo Indiano che ripete ossessivo "Il visto non ce l'ho, caricheró", maglietta dell'Argentina di Sensini, sigaro cubano che fa comunque Sudamerica e ulivo piantato in campagna ad eterna crescita e memoria di nome Loco. A quel punto il colpo di genio: comincia a collezionare barzellette sulla Locura, termine che non vuole manco sapere cosa significhi, ma gli sembra comunque pregno di senso mistico, un po' un terzo segreto di Bielsa. Mormora che il Vaticano questa Locura la sta tenendo nascosta, ammicca e afferma che Alessandrini è nato nell'Area 51 e che probabilmente il contratto lo hanno firmato le scie chimiche. Si professa Bielsano, nuova declinazione del vegano fruttariano. Mangia solo parole di Bielsa.

    Poi Bielsa rischia di saltare. Le voci si rincorrono. A questo punto il Bielsista è pronto per la fase due: la negazione. Il ficus lo chiama Ballardini, indimenticato eroe della Compagnia dell'Anello, il Merlo Indiano ripete ossessivamente : "Mai trattato, mai trattato, causa, causa, arbitro, guardalinee, arrestatelo". Si chiude in un mutismo post-parto, lancia strali contro la società su Twitter di questo tenore: “La metro oggi era piena”, “e il caldo?”, “però non si parla mai di problemi reali, tipo la Brexit, o la Gentilexit”. Si chiude in un mutismo esasperato, messaggia con gli amici più cari: “Ve l’avevo detto, non cercatemi, ve l’avevo detto”. Il Bielsista più masochista ingaggia furibonde diatribe via web: “Ora godete eh”, oppure “Non sapete vincere, sapete solo perdere”, attaccando la minoranza Prandelliana accusandola di sabotaggio, ricevendo risposte del tipo: “Adesso all’estero che diranno? Che figuraccia internazionale”. Ed il Bielsista immagina la platea internazionale intenta in “Oh, oooo, ma dai, addiruttura, ma la Lazio” di estremo dileggio e commiserazione”, con gli inglesi che comunque per sicurezza escono, non si sa mai. Per sicurezza, comunque, il Bielsista tormenta le app, chiama le fonti. E aspetta, e spera, accampato fuori l’aeroporto di Fiumicino, che alla fine, contro ogni voce, ogni pettegolezzo, ogni fonte autorevole, alla fine Marcelo Bielsa arrivi davvero.
    n.b. (Si cerca di ridere, per non fare altro)

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