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    Laziomania: posto Champions ed Europa League, la formula magica e la lezione di Baroni a chi snobba l'Europa

    Laziomania: posto Champions ed Europa League, la formula magica e la lezione di Baroni a chi snobba l'Europa

    • Alessandro De Felice
    Al posto della celeberimma hit di Raffaella Carrà, che risuona puntualmente all’Olimpico dopo i suoi gol, c’è un altro brano sovviene ogni volta che quel ‘ragazzino’ di 37 anni fa esplodere lo stadio, come ieri sera, quando allo scadere si prende la scena nella ‘zona Caicedo’ e firma un successo importantissimo, che proietta la Lazio al primo posto nella maxi classifica della fase campionato di Europa League.

    Parafrasando Vasco Rossi, la domanda che viene da farsi (e da fargli) è: “Quanti anni hai, Pedrito?”. Quanti te ne do? Molti meno di quelli sulla carta d’identità. Il campione spagnolo vive un’altra notte memorabile regalando alla squadra di Marco Baroni contro il Porto la quarta vittoria di fila e il 1° posto. Un giocatore completamente rinato, che come accaduto con Miro Klose qualche anno fa sta vivendo una seconda giovinezza all’ombra del Colosseo. Una chioccia che sa essere non so da esempio per i più giovani ma ancora decisivo quando viene chiamato in causa, con gol pesanti nel finale di gara.

    Il rendimento di Pedro è senza dubbio uno dei tanti meriti della gestione Baroni, un tecnico che nel match contro il Porto non solo si prende la prima vittoria contro una big da quando guida la Lazio ma dà una vera e propria lezione a predecessori e molti colleghi. Al giro di boa della fase campionato, l’allenatore toscano non solo dimostra di tenerci all’Europa League, una competizione spesso bistrattata da tecnici e club italiani, ma di non fare calcoli e ragionare concretamente partita dopo partite. Baroni sta sfruttando tutta la rosa, con qualche cambio tra un match e l’altro senza tener conto della competizione, trovando risposte molto positive da tutti. Il gruppo dimostra di remare con ardore tutto dalla stessa parte, tutti i calciatori si sentono coinvolti e quando vengono chiamati in causa si fanno trovare pronti.

    Baroni non fa calcoli e non bada alla competizione e l’atteggiamento spregiudicato dell’allenatore si riflette in campo, su quello dei suoi ragazzi. Questa Lazio non si arrende mai, ci crede sempre e fino in fondo, e anche contro il Porto trova una vittoria insperata. Contro i lusitani arriva la risposta più importante di una squdra che ci crede davvero, fino in fondo, in tutto quello che fa. Sarebbe bastato un pareggio per mantenere la vetta della classifica, seppur in coabitazione, e invece la Lazio lotta e ci prova oltre il 90’, trovando poco prima del fischio finale il guizzo vincente con Pedro che fa esplodere la Nord. Poi la festa, tutti insieme, con i tifosi, un ulteriore segnale dell’unione d’intenti e del clima straordinario che si sta respirando nello spogliatoio e nell’ambiente biancoceleste.

    Nel primo vero big match europeo, la Lazio lancia un segnale importantissimo. Dopo il gol subito in avvio di ripresa, la squadra di Baroni non si abbatte ma riesce a rialzare la testa e a tornare all’attacco, a caccia di un nuovo vantaggio. Una risposta di grande carattere, che viene premiata col gol di Pedro. Una reazione che conferma la mentalità offensiva e la voglia di non lasciare nulla di questa squadra, sempre più a sua immagine e somiglianza del suo allenatore.

    Da quando è arrivato sulla panchina della Lazio, Marco Baroni ha iniziato a lavorare con grande umiltà, consapevole - come ha detto più volte lo stesso tecnico - di essere alla grande chiamata dopo una carriera passata in provincia. In poche settimane si è calato completamente nell’ambiente biancoceleste e si sta facendo amare da tutti, costruendo una squadra che gioca un bel calcio offensivo, che non molla mai e che sta trovando meritatamente i risultati.

    Contro il Porto la Lazio ha dimostrato di saper giocare diversi tipi di partite, anche nella stessa gara, alternando momenti in cui spinge sull’acceleratore e si getta a capofitto in avanti, ad altri in cui sa di doversi abbassare e soffrire, ad altri ancora in cui deve invertire il trend degli eventi e ribaltare l’inerzia con forza, come accaduto ieri sera, dopo il gol di Eustaquio.

    Quarta vittoria su quattro in Europa League, la quinta di fila e la decima nelle ultime dodici tra campionato ed Europa. Il primo posto in coppa e il terzo in campionato, a -3 dalla vetta. Siamo ancora a novembre, in una stagione lunghissima, ma questa Lazio non vuole e non deve precludersi nessun tipo di traguardo. In campo europeo ha dimostrato di potersela giocare con tutti e di poter ambire a un percorso lungo, in campionato può lottare per un posto nella prossima Champions League. E lo potrà fare se dimostrerà di saper soffrire e recitare vari ruoli nella stessa gara, senza disunirsi mai e utilizzando vari intepreti. Proprio come ha fatto ieri sera contro il Porto.

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    Felixino
    Felixino

    Incredibile quanto si sta facendo e assurdo quanto fastidio provo a dover aspettare giorni per ve...

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