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    Laziomania: baby Romero, in una settimana gli cambia il mondo. Secondi, ora la Juve

    Laziomania: baby Romero, in una settimana gli cambia il mondo. Secondi, ora la Juve

    • Luca Capriotti
    Una settimana per cambiare un mondo biancoceleste. 7 giorni fa la Lazio usciva male, malissimo (certo, non è memorabile come mi dicono alcuni in una famosa chat ma ok) dall'Europa League e Luka Romero, la baby promessa argentina, si faceva buttare fuori in maniera sciocca. Passa una settimana, e un derby sotto innumerevoli ponti, e Luka Romero consegna il secondo posto e l'aggancio al Milan nelle mani di Maurizio Sarri. Che ora dovrà affrontare la sua ex squadra, la Juve, e la sua ex nemesi, Allegri, prima della lunghissima sosta. L'ultimo sforzo, con il mondo cambiato. 

    STANCHEZZA VERA - Contro il Monza è scesa una Lazio in ciabatte, bisogna dirselo. La squadra era stanca, ha profuso energie mentali e fisiche nel derby,  sembra il classico trappolone. E in parte lo è: Petagna segna, e solo pochi centimetri lo condannano, e in generale non c'è brillantezza, e c'è evidente calo fisico. Normale, fisiologico, il calendario sta mettendo tutti alle corde. Per liberarsi del Monza serve un bello strappone a sinistra, Pedro che va a tirare, imprecisione dell'estremo difensore e tap-in vincente del quasi diciottenne argentino, primo 2004 a segnare in Serie A. E Luka Romero può godersi l'urlo dell'Olimpico, per la prima volta. 

    SOGNO ROMERO - I tifosi della Lazio questo ragazzo lo hanno coccolato a lungo, dal suo arrivo ancora più imberbe, se possibile, dal Maiorca. In lui hanno visto qualcosa: brevilineo, scattoso, passi brevi e grande tecnica, gli hanno riconosciuto però soprattutto sfrontatezza e tenacia, due qualità molto apprezzate. L'hype c'era, le richieste ai vari allenatori di farlo giocare pure. In effetti, se ci pensate, è il sogno di tutti: che un ragazzino entri, segni, e regali 3 punti. Che un sogno si avveri,  e non solo quello di Romero: ma di tutti quelli che hanno sognato di entrare, segnare, decidere la partita. Mentre si scaldava a bordocampo, lo ha festeggiato anche il Lazzaro Ciro Immobile.

    RITORNO DI IMMOBILE - Il ritorno del re biancoceleste è stato il secondo festeggiamento di una notte fredda ma non avara di emozioni (la partita un po' stantia è stata a dire il vero). Immobile torna, fa poco più di 5 minuti e punta a fare un tempo, 60 minuti, non si sa contro la Juventus. Sarri lo metterà dal 1', o se lo giocherà a partita in corso? Difficile dirlo, difficile capire quanti minuti ha nelle gambe il bomber biancoceleste. Probabilmente, non molti. 

    SEMPRE LA JUVE - A proposito di Juve: che sia a norma di regolamento o meno, avverto prima che, se non mi danno un rigore come quello per il fallo di mano di Alex Sandro, probabilmente smetto di guardare il calcio (e con me molti altri, anche di una famosa chat). Le tortuose specifiche del regolamento sono interessante per i forum di arbitri o i gruppi in cui si discute un fallo di mano in Paraguay, ma qui per me quella è mano, e stop. La ratio che c'è dietro mi interesserà poco, quando poi mi ritroverò a tifare ping-pong, o qualsiasi altra cosa dove non ci sono rigori possibili. Mi sembra ci siano tutti i presupposti per una caldissima trasferta. La Lazio dovrà giocarla come sa, prima di una lunga sosta che forse cambierà tutto, dopo un ottimo avvio di campionato. Nel frattempo, ha qualche ora ancora per coccolarsi Luka Romero, prima che diventi grande.

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