Laziomania:| Il derby vale, eccome
La vittoria contro la Sampdoria, pur non avendo regalato una gran partita da parte della Lazio, ha dato tre punti importanti sia dal punto di vista della classifica che da quello del morale. Era ciò che serviva a tre giorni da un derby: una vittoria meritata ma non troppo può far credere a chi va in campo che credendoci fino in fondo e mettendoci un po' di grinta in più si può fare il passo decisivo. Oggi c'è la stracittadina della Capitale, la partita più bella ed emozionante dell'anno. La città si ferma, il respiro si blocca ogni volta che si pensa alle maglie biancocelesti che entrano in campo e che dovranno affrontare 'gli altri'. Si incrociano le armi, gli scarpini, gli umori, le emozioni e la voglia di vittoria.
Saltano gli schemi, salta la pretattica e le indicazioni del mister, quando si entra in campo tremano le gambe, e chi riesce a vivere con tranquillità la gara ha più probabilità di vincere. I tifosi che riempiranno le curve dovranno dare una spinta in più a chi scenderà in campo, e chi sarà sul tappeto verde dovrà sfruttare la forza d'urto dei cori e dei cuori dei sostenitori. Vale molto questa partita. Vale la supremazia cittadina, almeno fino al prossimo derby di campionato, ed ha una valenza in più: partita secca, chi vince passa il turno di Coppa Italia e affronta la Juventus. Potrebbe non finire mai questa gara: novanta minuti, trenta di supplementari ed eventuali calci di rigore potrebbero essere una dura prova per le coronarie di chi sarà sugli spalti o la seguirà da casa.
Le due compagini non sono al meglio: la Lazio nel 2011 non ha convinto, ma ha comunque guadagnato quattro punti pur senza giocare bene. Neanche la Roma ha fatto granché a livello di gioco, e nello spogliatoio c'è maretta: ha conquistato sei punti, ma avuto la fortuna di incrociare degli arbitri che con il Catania prima e con il Cesena poi hanno 'dato un aiuto importante' alle vittorie giallorosse (falli di mano non segnalati, fuorigioco non visti e palloni che varcano la linea di fondo senza che i segnalinee si accorgano di nulla). Oggi la Lazio dovrà vincere contro tutti e tutto, e il dodicesimo uomo in campo dovrà essere la Curva nord, i suoi tifosi e nient'altro, come sempre dal 9 gennaio 1900.