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  • Laziomania: Amici del Milan, su Milinkovic per favore stateve calmi

    Laziomania: Amici del Milan, su Milinkovic per favore stateve calmi

    • Luca Capriotti
    Il periodo di calciomercato, per addetti ai lavori e non, cari amici, è pazzerello come il clima romano di questi giorni di agosto. La mattina c'è un sole che ti verrebbe voglia di girare nudo e vivere in una fontana della Lapponia, di pomeriggio fa degli acquazzoni monsonici che travolgono ogni forma di vita, compreso quelli che vivono nudi nelle fontane della Lapponia. C'è perfino troppa gente per essere agosto ("ma te lo ricordi quando ad agosto potevi sdraiarti sul Raccordo Anulare e non c'era nessuno") e tutti stanno per andare in ferie a Ferragosto (che tanto le aziende chiudono, ma il calciomercato chiude dopo). Tutti, tranne le Cassandre al contrario del calciomercato. Da questo scritto si sentano esclusi tutti gli addetti ai lavori, i giornalisti, i blog sull'argomento, ma anche quelli che ne parlano con un minimo di cognizione di causa. O i tifosi che hanno conservato un po' di ragionevolezza. Non ce l'ho con voi, lo sapete, anzi. Si sentano inclusi tutti quelli che scrivono: "Ve la giro come me la dicono", "non posso rivelare chi me l'ha detta ma eccola qua", "Sono tutti a cena alla Garbatella sul balcone di un centro sociale, Singer, Gattuso, Milinkovic, Pupo e Darth Vader". 

    Questo è un lavoro difficile, in un periodo difficile, così su Twitter c'è una specie di euforia da colpo di sole, dettata da coloro che non vedono l'ora di dare notizie, riceverne, soprattutto su Milinkovic, come se fossero perennemente in cerca di una fontanella, assetati, e quelli che li trollano. Che volgarmente vuol dire dileggiarli e spernacchiarli. Così i tifosi della Lazio si divertono alle spalle di quelli del Milan che malignamente poi gli ricordano che manca ancora qualche giorno alla fine del mercato. Amen, la legge della giungla.

    E giungla sia. Tra "fitti contatti", "chiamata nella notte", "Milinkovic ha detto sì a Maldini, a Singer, alla TAV e al soglio pontificio", c'è da perdere la testa. Non mi sento particolarmente vecchio, neppure saggio, però mi limito ad un serenissimo: stateve calmi. Vero, c'è tempo per qualsiasi operazione - ma questa è con Lotito, eh, non proprio un flash in fase di vendita. Vero, tutto può succedere. Vero, Milinkovic sarebbe comunque ok se rimanesse a Roma. Vero, fa caldo per tutti, però stiamo calmi. Qui si sfiora l'isteria: se la Milano nerazzurra sogna Modric, quella rossonera sta correndo follemente dietro alle Cassandre al contrario del calciomercato. A cui si crede sempre, qualsiasi cosa scrivano. Poi per carità, intendiamoci, di granchi ne prendiamo tutti, ma la regola fondamentale di questo lavoro è questa, e non mi sento molto vecchio, ma forse giova ricordarla: in mezzo a questo casino, caldo, zanzare, gente nuda che gira per Roma, bisogna conservare razionalità, vagliare le fonti, verificare milioni di volte, e poi azzardare il menù del battesimo del figlio di Milinkovic con Leonardo come padrino e il Duomo come maestosa cornice.

    A Roma di tutto sto casino per Milinkovic, ve lo dico, non c'è traccia. Approcci, qualcuno, sfioramenti, ma qua nemmeno un bacetto si è visto, e lo ha detto pure Lotito, perfino mezzo infastidito di essere così illibato, eppur sulla bocca di tutti. Prima di parlare di anello al dito, meglio almeno chiedere di uscire, no? E lo dico a chi ci crede, sempre (non solo agli amici del Milan, che capisco, sia chiaro, è anche questo il bello del calciomercato): in questo modo si rischia di passare per gente con l'anello al naso, come si dice sempre qua, nella calda, assolata, piena di zanzare capitale d'Italia. Poi tutto può succedere, cari amici del Milan, Milinkovic non è incatenato a Formello, se l'offerta è congrua la Lazio la valuterà, anche in extremis (e farebbe male, in caso, a poche ore dalla fine, per me). Ma nel mentre possiamo evitare di credere a tutto. Credo in voi, possiamo farcela insieme. Il clima è pazzo, il caldo pure, almeno noi cerchiamo di arrivare in fondo sani e salvi. 

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