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    Laziomania: Altro che rosea 'Tamponopoli', Caicedo doppia Muriqi

    Laziomania: Altro che rosea 'Tamponopoli', Caicedo doppia Muriqi

    • Luca Capriotti
    Premetto: bella la frase "per chi bara", in quegli articoli commissionati ad arte, buoni solo per incendiare la vigilia di Zenit-Lazio, é stato un antipasto di fiele gradevole. Poi la cena però non è andata affatto male, e probabilmente si chiuderà con tante strette di mano. Chiudo la premessa, la vita é così: si possono sparare tutti i botti forti prima, ma poi é sempre l'ultimo fuoco d'artificio a determinare la bellezza o meno dello spettacolo. E in Russia, di spettacolo, non se ne é visto molto, ma il risultato premia eccome. Un punto d'oro, che vale un girone d'andata chiuso senza mai perdere, al secondo posto, ad un soffio dal primo.

    La Lazio sta andando bene in un girone di Champions League con pochi sprazzi (tranne col Borussia) avaro di quello spettacolo che la musichetta prometteva. A suonare a Formello sono i tintinni di tamponi: bisognerebbe andare cauti a parlare di esclusione dalla Serie A, e compagnia cantante. Sono cose di rilevanza giudiziaria importante, lo dico per chi scrive, per chi inventa, per chi ci mette mano. Io per natura e professione non metterò mai la mano sul fuoco Lotito, o Pulcini, o chi volete voi. Conosco alcune posizioni che hanno avuto perfino sul virus, poco ortodosse diciamo. Ma da qui a paventare falsificazioni - che sarebbe quasi criminale, con la squadra tutta intenta ad abbracciarsi, per dire - ci passano 3-4 universi. Anche perché, mi pare, siamo quasi ad una mera questioncina burocratica. Scaldarsi tanto, con tanto di giornalista che fa altro spostato a parlare di Lazio, forse é un po' troppo. Per qualcuno questa presunta tamponoli é più interessante di una squadra che cade a pezzi, in piena emergenza, che riesce a vincere. Parlo della Lazio, ma pure del Torino. Ah no, in quel caso é una rarità che vinca.

    CAICEDO MERITA 20 MILIONI DI GRAZIE - Parliamo del pareggio d'oro targato Caicedo. Io sono un buon fan di Muriqi: mi sembra cattivo, sveglio, con tecnica interessante. Perfino più rapido di quello che il suo stesso fisico permette: ma il dualismo con Caicedo non si sta mettendo bene, lo deve rincorrere, la rapidità gli servirà eccome. Il gol al Torino ha rispolverato una delle caratteristiche principali del Panterone: graffia nel finale, quando il suo gol diventa ineluttabile, e la gioia concessa è estrema e rabbiosa. E quel che é peggio per Muriqi: Inzaghi ha in Caicedo oramai un talismano. E questo nel calcio ha un peso che voi non immaginereste nemmeno con fervida immaginazione gazzettiana. Il peso dei 20 milioni spesi può trascinare giù Muriqi? Presto per dirlo. Io sono un buon fan del Turco, aspettiamolo. Nel frattempo però, attenzione a questo ragazzo dall'Ecuador mai sopra le righe, sempre umile, mai una parola o in atteggiamento fuori posto. 20 milioni di grazie, soprattutto per l'uomo Caicedo. É l'uomo che fa quei gol sul filo dei nervi, nel finale, non solo il calciatore.

    LA STRADA VERSO IL CIELO - Ora é fatta per metà. E bene: tutto aperto, Lazio che rischia di giocarsi il primo posto fino alla fine. Nessuno ci avrebbe scommesso, il Borussia é lì, vicinissimo. Come sempre questa squadra parte con gli sfavori del pronostico, sempre in tono minore, sempre accantonata e bistrattata. L'antipatia per Lotito può tante cose. Poi il miracolo lo fa Inzaghi. Con piccoli correttivi da apportare: aiutare di più Acerbi (qualche opacità non da lui), non lasciarsi trascinare nell'apatia Zenit, che di fatto é una condizione che la Lazio non sa sopportare. É una squadra che deve viaggiare su di giri, sul filo dei nervi, dell'intensità, dei tocchi velocissimi. Laddove il calciatore conta, ma conta ancora di più l'uomo. Il gruppo e gli schemi contano, ma conta di più la squadra. Laddove non si può barare: solo gli uomini in quei frangenti contano, decidono, vincono. Gli altri stanno là, curvi, accovacciati nel loro angolo a contare i tamponi.

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