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Laziomania: altro che litigi, Sarri ci sta regalando l'upgrade di LA e SMS
SARRI UPGRADE - Sarri di fatto in qualche modo ha introdotto una nuova gestione delle forze, dei talenti, delle qualità di Sergej Milinkovic Savic e Luis Alberto. Su un campo complicato, con un bel Venezia, ben messo in campo e con un certo booster di idee e gambe, la Lazio mette giù un primo tempo di sostanza, palleggio, forza. Si è portata in vantaggio, anzi Pedro ha di nuovo dimostrato di essere davvero bollito, un pacco: ha segnato a dicembre gli stessi gol che aveva fatto in tutta la scorsa stagione, e in molti cominciano a chiedersi se non sia qualcosa di molto simile a Klose per l'ambiente, lo spogliatoio, l'esperienza e la capacità innata di sembrare davvero di un altro livello, superiore. Ma Pedro è già una creatura di Sarri, è l'esercito diletto di questo allenatore con la sigaretta spenta in bocca. Chi si accende è Luis Alberto, uno dei tanti peones del nuovo corso, almeno a sentire la stampa.
LUIS ALBERTO E' CALCIO - Peccato che questo è un signore del calcio, non è di certo uno zappaterra. Questo signore qui innalza il livello delle partite quando entra. E a partita in corso, con gli avversari più stanchi, diventa quasi sempre decisivo. Non è solo il lancio in volè per Zaccagni, ma quel sospiro sul petto ad affilare il pallone del 3-1 è veramente un treno direttissimo per il paradiso. La spremitura di Inzaghi sui suoi big è finita: Sarri li lascia in panchina, si cucca le polemiche, li gira, dicono ci litighi e non lo sopporti, ma questi sono i suoi nuovi discepoli. E lui gli sta regalando una nuova vita, quella che ci auguravamo, quella che speravamo, il gradino superiore. Milinkovic Savic fa una partita di sostanza e corsa, spessore, battaglia, si spreme, mette quel pallone talmente delicato per quell'altro esteta spagnolo che viene da chiedersi chi sia il bersaglio, se il petto del compagno o le nostre aorte impazzite. Questo è un signor giocatore, a fine partita risponde pure alle polemiche, ma Luis Alberto, Luis Alberto ci sta combinando qualcosa grosso.
PROGRESSI - Sarri vede dei progressi, non è che abbia parlato, per carità, di ascesa o di fanatismo sarrista in pieno fulgore o di splendida rivoluzione biancoceleste. Sta rimuginando su piccole compattezze, su maturità e attenzioni maggiori, su qualcosa di più teso verso la stessa meta. Per chi ve lo chiede: siamo sempre in quell'anno di cui sopra, di cui abbiamo già parlato, non è che dobbiamo per forza dircelo che non abbiamo obiettivi, che quest'anno qualsiasi risultato e buono, è benedetto, che per la prima volta non staremo a ragionare sui panettoni o le colombe. Per carità, non parliamo di programmazione. Ma di un allenatore che tra un paio d'anni, per sua ammissione, ci lascerà ai cazz nostri, ma nel frattempo vorrebbe innescare un senso di divertimento nei giocatori. Io non so bene per quanto tempo avrà credito questo mister, ma ve lo dico: a me ha conquistato, e mi conquista ogni giorno di più, ogni frase di più.
LA PERMANENZA DEI BIG - Davvero non so leggere il futuro: non so se stiamo assistendo alla formazione di un nuovo esercito di liberazione dal passato, se Sarri rappresenta qualcosa di inedito a Formello e può incidere davvero sul potere binario di Lotito e Tare (Peruzzi ha detto qualcosa che già non sapevate?), sbilanciandolo verso qualcosa di nuovo. Non so se davvero rimarranno tanti anni ancora alla Lazio, se sceglieranno come Immobile di dedicarsi a questa causa, o se andranno altrove. Ma io vorrei solo dire che con Sarri non sono morti, non sono out, non sono dei pallidi simulacri. La magia non ce l'aveva l'ottimo Inzaghi, ma era dentro questi due, era sui loro piedi e nelle loro teste. La magia Sarri la può ancora elevare. Non succederà? Pazienza, ma noi ringrazieremo per questa aurora dita di rosa che Luis Alberto ha calciato in porta. Dipende da cosa vi importa. Ce la berremo tutta di un fiato questa Lazio, questa stagione, ci dimenticheremo del dinamico duo e ci divertiremo e guarderemo quel campo e chiederemo gli acquisti e poi che Dio ci benedica tutte e tutti, e alla malora tutto il resto. Perché questo assomiglia davvero tanto al calcio bello, al calcio che ti fa venire voglia, al calcio fino in fondo. Al calcio a tutto il resto del mondo, nel nome di una pallone che rotola, ogni maledetto quando vi pare ci trovate qui.
p.s. e tanti auguri, diciamoceli forti quest'anno, in questi giorni, in sicurezza ok, ma veramente di cuore.