AFP via Getty Images
Laziomania: Almeno sogniamo una Serie A diversa! (teniamo Milinkovic)
PROGETTI PER IL FUTURO - Volendo però fare uno sforzo di immaginazione importante, proviamo a spostarci nei corridoi - si spera sanificati - del calciomercato. Gli operatori, al netto di regolamentazioni ancora unofficial - si stanno muovendo. Tare sta provando a costruire una Lazio formato Champions League: tutti i nomi ancora sul taccuino, quelli già usciti, i rumors fanno pensare che, l'anno prossimo, la Lazio non si presenterà in Champions con il solo Vignaroli. Bravissimo ragazzo, diventato il paradigma di quanto a Lotito importasse, ai tempi per carità, di presentarsi degnamente nel calcio che conta, quello elitario della Champions League. Io credo che, alla base di tutto, ci debba essere lo sforzo immenso di trattenere, almeno per un anno, tutti i big, Milinkovic compreso.
TRATTENERE I BIG - Una rivoluzione tecnica potrebbe essere disastrosa in casa Lazio, per come questa squadra è formata, per come è diventata vincente. Simone Inzaghi, Luis Alberto, Milinkovic, i vari Acerbi, Immobile, i senatori, tutti concorrono a creare la magia. Ma Milinkovic è davvero unico: venderlo dare alla Lazio sicuramente un budget considerevole sul mercato, ma sarebbe una sciocchezza. Come permettere ad Inzaghi una nuova avventura: con un piede in Champions, i gironi molti duri, finalmente quella dannata musichetta, sarebbe davvero pericoloso iniziare un nuovo progetto tecnico. Fa strano parlare di futuro, eh?
IL FUTURO DEL CALCIO E DELLA LAZIO - La logica mi dice che Milinkovic potrebbe partire, e anche il mister riceverà molti apprezzamenti: per fortuna il calcio per me e per molti non è solo logica, ma un'esperienza sentimentale. Per questo spero sempre che le relazioni resistano, reggano. Il calcio giocato ci farà bene, benissimo: anche un passo indietro su certi cinismi, certe durezze, una certa propensione aziendale alla Lotito, alla Confindustria, alla Agnelli. Scegliamo un calcio anti-brand: la soluzione non sarà aprire al betting. Sono d'accordo con Spadafora su una cosa: questa bolla, questo vivere sopra la media, questa elite che viene trattata diversamente dalle altre aziende, deve finire. Sogno un calcio diverso dopo questa crisi, più vicino, meno ricco e sfrontato e politico. Di certo racconteremo questi giorni: sarebbe bello parlare di uno iato, una rivoluzione. Non tecnica in casa Lazio, ma di tutto il mondo calcistico. Rimanga Milinkovic, sul mercato cediamo tutti i veleni e le schifezze e i bilanci gonfiati, le plusvalenze ridicole, le cessioni furbette, ma anche le divisioni di questo periodo. Il calcio ci farà bene, ma sarebbe ora che il calcio si facesse del bene pure un po' da solo.