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    Laziomania: alla faccia di Gasperini (e di chi non crede a questa squadra)

    Laziomania: alla faccia di Gasperini (e di chi non crede a questa squadra)

    • Luca Capriotti
    Alla faccia di Gasperini. Che non gli passa, per quella Coppa Italia, che Farris ha gentilmente messo al suo posto. Alla faccia di Gasperini, che credeva ad una partita diversa (=migliore) rispetto ad una Coppa Italia già molto più faticosa delle attese. L'Atalanta senza i suoi esterni a mille e con una buona dose di sottovalutazione dell'avversario (ma non sono gli unici) si fa umiliare dalla Lazio: dominio assoluto in tutti i reparti, cambi e non cambi. La Lazio gioca ad altissima intensità, con concentrazione, con semplicità: e basta per rimpicciolire le menate di una squadra iper celebrata e nandrolonizzata dai media, che poi con due assenti va in pappa. Io ce l'ho con Gasperini in particolare: da sempre, ma in particolare dopo che, passato il turno in Coppa Italia, ha ancora tirato fuori il fallo di mano di Bastos. Penso che non sia un caso: i momenti chiave della Lazio di Inzaghi passano sempre per le vie cosparse dalla sua bile. A partire da quella finale, che regalò alla Lazio l'Europa League e la permanenza di Inzaghi, passando per quel 3-3 con 3 gol recuperati che hanno avviato la cavalcata per il quarto posto. E poi questa partita: 5a vittoria di fila, umiliata la Roma, annichilita l'Atalanta, questa Lazio lo sta urlando. Come dice Borghi (non potrebbe commentarci tutte le partite?) per la Champions League, e per qualsiasi altro discorso più alto, nessuno può permettersi di tirare fuori la Lazio. Se non la Lazio stessa.

    MAESTOSA LAZIO - Facciamo una rapida disamina di una partita colossale, affresco tecnico tattico e motivazionale di questa ascesa di convinzioni e consapevolezza Lazio: la difesa tra Acerbi e Radu (sempre pensionabile per molti) maestosi, con la cerniera impareggiabile di Lucas Leica, ha battagliato e abbattuto prima Zapata, poi Muriel (anche se il numero su Acerbi è COLOSSALE). a centrocampo Luis Alberto delizioso ha affiancato un Milinkovic formato 120 milioni. Un giocatore colossale per fisico, tecnico, giocate di prima e capacità di decidere l'incontro. Con la coppia titolare la Lazio gioca a memoria: Immobile e Correa sono perfettamente sincronizzati, ma i 3 gol in 3 partite di Muriqi testimoniano quanto si stia ritagliando spazio. Assist al bacio di Pereira, anche per lui come per Musacchio impressioni positive. L'argentino appena arrivato dal Milan entra in un momento delicato (solita fissa di Inzaghi coi gialli, sfruttando ok i 5 cambi ma forse troppo ossessionato, o forse ha ragione lui). Fa una partita ordinata, cattiva ma pulita, inserito con ordine e concentrato: serviva, e il contesto Lazio può aiutarlo a crescere molto. Fatemi dire: non cambio idea su Marusic, ma questo gol è un premio al suo impagabile spirito di sacrificio. Un premio a voi, che me lo avete fatto notare.

    CHIAMATA AL CAMPIONATO - Ad oggi questa Lazio viene chiamata a lottare per un posto in Champions League, ma chi la conosce sa che con convinzione e magia questa squadra può sfidare ben altre vette. Forse è presto per dirlo, ma mi sbilancio: ha poco di meno di Milan ed Inter, o della Juve, giocando una volta a settimana. Alla faccia di Gasperini, del fallo di mano di Bastos, o di tutti quelli che sottovalutano sistematicamente la Lazio, alle pagine rosa che millantano scandali o fanno le pulci a Lotito, a chi millanta al contrario conoscenze di calcio e continuava a mettere la Lazio dietro. La corsa è lunga, le squadra sono tante (forse troppe), ma la Lazio continua a spernacchiare tutti i detrattori a suon di scoppole alle tanto celebrate rivali per la Champions, dalla Roma all'Atalanta. E Inzaghi si continua a confermare uno dei migliori della Serie A, anche se nessuno parlerà mai di miracolo Lazio, tutti sappiamo che il santo a farlo è lui.

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