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Laziomania: Addio Champions e la colpa è solo di Inzaghi
COSE BRUTTE - Non voglio parlare della bassezza tecnica che Wallace ha infilato durante il secondo tempo, consegnando la partita nelle mani grate di Gomez. No, e non lo faccio perché la storia calcistica di questo giocatore a Roma è arcinota: dal passaggio a Strootman alla pioggia - di fischi - dell'Olimpico è chiaro che non c'è stato alcun miglioramento, ma solo maldestri tentativi di inserirlo in un contesto di logica tecnica che non gli può appartenere. A me l'idea che si debba fischiare un proprio giocatore con insistenza non fa impazzire, ma sarò strano io. Non mi permetto di criticare nemmeno il silenzioso Olimpico: salire sul carro dei capiscioni è uno sport troppo estremo per me, oggi.
INZAGHI CHE FAI - Quello che mi preoccupa non è Wallace, ma banalmente chi ha riflettuto con attenzione e ponderato la scelta di piazzarlo in campo, forse per provare a frenare la fisicità di Zapata, che ha avuto comunque agio e possibilità di esprimersi a suo piacimento. Mi preoccupa Simone Inzaghi: la scelta di Marusic a sinistra è obbligata, ma comunque foriera di principio di disperazione. Ha difficoltà sulla sua fascia, sull'altra ha solo trovato il modo di vedersi la partita senza pagare un euro a Sky. Ma Wallace è frutto di un ragionamento, di una logica: e non è l'unica scelta che francamente non appoggio.
CAICEDO IMMOBILE - Quella che mi preoccupa è la domanda: perché? E mi riferisco al cambio che ha di fatto rintronato le possibilità offensive della Lazio: togliere Caicedo per Correa, che entra con dei capelli illegali, è un insulto al coraggio. Inzaghi sputa in faccia alla virtù dei forti scegliendo di conservare, rintuzzare, preservare. Dall'altra parte un'Atalanta a grande intensità, con identità precisa, velocità di testa.
SECONDO TEMPO MON AMOUR - La Lazio, lo sapevamo tutti, nel secondo tempo sarebbe crollata. Non è riuscita a capitalizzare un buon primo tempo, e addio Champions. Ma Inzaghi? La sua è doppia assenza di coraggio: decide di non lasciare in campo due punte, e non solo. Sceglie anche di far rimanere in campo Ciro Immobile, che sta palesando difficoltà importanti, non è in forma, non riesce ad uscire anche da un blocco da scrittore, anzi, da goleador.
ADDIO CHAMPIONS - L'impressione di utilità e concretezza che oggi dà Caicedo, questo Immobile purtroppo non la garantisce: allora perchè lasciarlo in campo? In certe partite, si fa un favore ad un titolare togliendolo. Si faceva un favore anche a non mettere Wallace, ma in quel caso a tutti: delle due l'una. O Inzaghi si riscopre coraggioso, e cerca di onorare con i suoi questo finale di stagione, in particolare QUELLA partita; o almeno cerchi di praticare le vie che la ragion comune ritiene scontate, banali. Evitare di mettere in campo giocatori dannosi, per esempio. Tertium non datur, Champions nemmeno, con questi interpreti.