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Lazio, tensione Tare-Lotito: Sarri si lamenta, il ds può dire addio
COLPO DI MANO - L'ex ds della Salernitana di fatto ha spodestato il dirigente albanese dal ruolo di responsabile della Primavera. Una situazione per la quale non sembra ci sia stato alcun confronto col patron, che gli avrebbe quindi comunicato il tutto a cose già decise. Già un fatto del genere, al di là delle tensioni personali che può aver generato tra i due, difficilmente passerebbe in sordina in ogni caso. Ma con un contratto in scadenza tra dodici mesi fa ancora più rumore. Comprensibile il timore che questa manovra possa essere il preludio ad una definitiva messa alla porta.
CONTINUARE A LAVORARE - Tra una sfuriata telefonica e l'altra comunque Tare sta trovando il tempo di lavorare per finire di allestire la squadra per la prossima stagione. Anche se sempre al centro di critiche il direttore sportivo non sembra intenzionati a farsi distrarre dalle chiacchiere e in queste ore è al lavoro per risolvere i tanti (troppi secondo l'allenatore) nodi ancora da sciogliere. Portieri, difensori, esuberi da piazzare e, eventualmente, big da sostituire. A fine sessione, ci sarà il tempo di ragionare e di discutere del futuro. Le dimissioni al momento non sembrano un'ipotesi contemplata. Difficile anche immaginare che Lotito dopo 14 anni di collaborazione possa licenziarlo dalla mattina alla sera. Se le criticità in società non saranno risolte, l'opzione più probabile sembrerebbe quella di salutarsi alla scadenza naturale del rapporto, a giungo 2023. Le possibilità lontane dal quartier generale biancoceleste non mancherebbero per l'ex attaccante. Molti club, soprattutto in Germania, hanno avuto in passato contatti con lui per possibili collaborazioni. Da parte sua però, il sogno - mai nascosto - è quello di lavorare per far crescere il movimento calcistico del suo paese. Possibile quindi che pensi già ad un ruolo di rilevo nella federazione albanese. Gli scenari per ora sembrano tutti aperti. Per adesso però, anche se con una figura ingombrante in più da sopportare, il presente si chiama Lazio.