Lazio, Tare:| 'Dobbiamo vincere'
Centravanti dal gol difficile, ma dall'utilità tattica indiscutibile ai tempi del Brescia, Igli Tare torna domenica al Rigamonti da avversario nelle vesti di direttore sportivo della Lazio: «E' la mia prima volta da ex in giacca e cravatta - sorride il 37enne Tare, che dopo aver scoperto il calcio italiano con il Brescia ha militato nel Bologna e nella stessa Lazio -. So già che mi emozionerò. Al Rigamonti ho trascorso tre stagioni stupende. Il miglior periodo della mia carriera». Brescia e Tare: un legame che va al di là del calcio. Un affetto cresciuto nel tempo. L'impatto era stato duro, poi con il passare dei mesi le cose sono migliorate. "Ho avuto la fortuna di giocare con fuoriclasse quali Baggio e Guardiola. Sono rimasto in contatto con tanti amici, torno sempre volentieri in questa città. Gli inizi erano stati complicati. Venivo dalla Germania, dovevo abituarmi al calcio italiano e la squadra navigava in acque agitate. La situazione era drammatica: avevamo 13 punti a 2 giornate dalla fine dell'andata, quando fui acquistato: debuttai in casa contro il Milan, pareggio, e segnai a Bari, vittoria. Girammo a 17 e il girone di ritorno fu un trionfo. Settimo posto, Intertoto: bellissimo. Strada in salita, arrivo a mani alzate: il segreto? Ho sempre lavorato tanto. Ero capitato in un contesto ideale. Per questo la grande rimonta fu un fatto naturale".
Oggi nel suo ruolo c'è Caracciolo, mentre nella Lazio il centravanti emergente è Kozak. Chi somiglia di più al Tare giocatore? "Nessuno. Caracciolo ha caratteristiche diverse, Kozak magari ha qualcosa di mio, ma nessuno dei due fa il lavoro sporco per gli altri. Io giocavo per Baggio, il mio compito era mettere Roby nelle migliori condizioni per esprimere il suo immenso talento. Per me è stato un onore: ho giocato al fianco di uno dei più grandi campioni della storia del calcio italiano". Lazio oltre le aspettative nella lotta Champions, Brescia al di sotto delle previsioni ma in ripresa: che partita sarà? "Noi abbiamo la stessa squadra dell'anno scorso, capace di andare oltre problemi extracalcistici non da poco, con il notevole valore aggiunto di Hernanes. Il Brescia mi era piaciuto all'andata, all'Olimpico, e mi è piaciuto molto contro la Roma e il Bari. Nelle ultime due gare, con il nuovo assetto, ha mostrato compattezza, oltre alle solite individualità in grado di risolvere con una giocata. Prezioso l'innesto di Zanetti. Iachini dispone di una rosa abbastanza giovane, ma competitiva, all'altezza della lotta-salvezza. Come finirà? Al Brescia auguro di salvarsi e di vincere tutte le gare meno quella di domenica. Sono convinto ce la farà. Ma la Lazio non può fermarsi: dobbiamo vincere".