Lazio, Suarez e Kouyaté:| Ma c'è anche l'idea Castillo
Talenti e scommesse, giovani calciatori da lanciare nel calcio italiano, a Formello è partita l'operazione ringiovanimento. Il mercato estivo verrà impostato con una selezione ben precisa, arriveranno diversi elementi, ma tutti di prospettiva: si guarda al futuro e la ricostruzione è già scattata. Occhi puntati in Belgio, la Lazio non perde tempo e gioca d'anticipo: il direttore sportivo Tare è rientrato lunedì mattina da Bruxelles, il giorno prima aveva assistito alla sfida tra Anderlecht e Brugge, due nomi su tutti sono finiti nella lista degli acquisti.
Si tratta di Matias Suarez e Cheikhou Kouyaté: il primo è un attaccante argentino, ottima media gol nelle ultime tre stagioni e profilo interessante. È un classe 1988, la qualità non manca. Il secondo è un difensore senegalese nato nel 1989, forte fisicamente e molto bravo di testa, può giocare anche a centrocampo. Un elemento duttile che alla Lazio è piaciuto particolarmente. Entrambi hanno una valutazione di 8 milioni di euro, ma è una cifra assolutamente trattabile. I primi passi sono stati mossi, novità potrebbero arrivare a breve.
Ma non finisce qui. Dal Cile è spuntata la candidatura di Nicolas Castillo: punta centrale dell'Universidad Catolica, ha 20 anni e un costo alla portata del club biancoceleste. È considerato l'El Shaarawy cileno, ha già una presenza nella Nazionale A, su di lui hanno chiesto informazioni anche Benfica, Stoccarda e Juventus. Capitolo Felipe Anderson, il futuro è ancora un rebus: 'Non so quello che farò il prossimo anno - ha raccontato alla stampa brasiliana - il mio obiettivo è migliorare sempre'. Lotito è pronto a chiudere, ma manca l'accordo tra il Santos e il fondo inglese, è un'operazione da 10 milioni di euro, c'è la volontà da parte di tutti. Ma il tempo stringe e il costo del cartellino potrebbe aumentare. Trattativa in corso per Xhaka, tutto definito invece per Perea: l'acquisto del giovane colombiano è ufficiale da tempo. Sta per nascere la Lazio del futuro, nuovo ciclo per tornare a vincere.
(Il Tempo)