La Corte di Giustizia della Figc ieri ha reso note le motivazioni che hanno accompagnato la squalifica di 9 mesi inflitta lo scorso 2 ottobre al capitano della Lazio Stefano Mauri, per doppia omessa denuncia nelle presunte combine delle gare contro Genoa e Lecce del maggio 2011. I giudici di secondo grado sottolineano che 'appare difficilmente revocabile in dubbio che entrambe le gare di cui trattasi siano state fatte oggetto di illecito e che l'andamento e il risultato delle stesse siano stati alterati'. Tuttavia 'il Collegio ritiene che manchi quel tassello probatorio decisivo che possa serenamente condurre all'affermazione della responsabilità del Mauri per violazione dell'art. 7, comma 1, CGS, seppur appare non revocabile in dubbio che per l'andamento dei fatti ed i contatti intervenuti vi fosse almeno la consapevolezza dell'ordito dell'illecito'. Mancherebbe, dunque, la prova schiacciante della colpevolezza del centrocampista, il quale peraltro ha recentemente fatto ricorso al Tnas.