In Brasile. Lì tra un paio di settimane inizia la Confederations Cup e lì ci sarà la crema del calcio mondiale, giocatori, agenti e club. Anche la Lazio sarà presente, con obiettivo triplice. In primo luogo bisogna verificare lo stato d’avanzamento dell’affare Felipe Anderson: la Lazio c’è da tempo, ma manca la sintonia tra il Santos e il fondo inglese proprietari del cartellino, il viaggio sarà dunque diplomatico. La seconda missione è quella di scouting di nuovi giocatori, soprattutto difensori, che giocheranno l’antipasto delMondiale: occhi puntati soprattutto su Nigeria e Uruguay, da qualche anno autentiche fucine di campioni a costi non proibitivi. Dall’analisi potrebbe uscire il nome di un giovane, per il titolare che prenderà il posto di Dias l’ultima pista porta all’ucraino dello Shakhtar ed ex Barça Chygrynskiy. Lui in Brasile non va. Il terzo obiettivo è il più delicato e, forse, il più importante perché riguarda Hernanes. Di rinnovo il brasiliano non vuol sentir parlare, e questo obbliga la Lazio, per la quale non è sul mercato ma nemmeno incedibile, ad ascoltare eventuali offerte. È impensabile che si arrivi alla scadenza del 2015 e poi grazie e arrivederci a zero euro. Per questo l’appuntamento Confederations è considerato strategico: se il «Profeta» si confermerà sui livelli di questa stagione, allora i già tanti interessati (Juve, Napoli, Psg e Monaco) potrebbero dar vita ad un gioco al rilancio a tutto vantaggio della Lazio. Dall’asta potrebbe partire il piano per Ilicic: «La Lazio ha già Hernanes – ha detto ieri Amir Ruznic, agente dello sloveno – ma se partisse e se dovesse arrivare una chiamata, di certo non ci tireremmo indietro ».

(Corriere della Sera - edizione Roma)