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    Lazio: sette gare per l'Europa

    Lazio: sette gare per l'Europa

    • M. A.

    Sette gare per l’Europa. Sette gare per salvare una stagione finora deludente. La settimana decisiva per la corsa al sesto posto si è conclusa in modo positivo per la Lazio, reduce dai passi falsi contro Milan e Genoa. La vittoria sul Parma, avversario diretto, ha restituito morale e speranze alla squadra biancoceleste: il sesto posto, ultimo utile per la qualificazione alla prossima Europa League (sempre che la Fiorentina non precipiti scivolando in settima posizione), è distante appena due punti, anche se la squadra di Donadoni deve ancora recuperare la difficile trasferta contro la Roma (lo farà domani alle 18.30).

    Edy Reja ci crede, la squadra anche. Del resto - come riporta Il Tempo - nelle ultime cinque stagioni solo una volta la Lazio ha fallito l’accesso alla seconda competizione europea, importante per l’onore e le casse: al Milan (rientrato in corsa per il sesto posto) cambierà forse poco ai fini del bilancio, ma per la Lazio otto, nove o magari dieci milioni di euro sarebbero importanti (la scorsa stagione la società biancoceleste si è assicurata circa 7 milioni più gli incassi del botteghino; quest’anno la cifra sarà leggermente inferiore per l’uscita anticipata ai sedicesimi di finale).

    Ecco perché, superato con successo il Parma «ultima spiaggia», la Lazio è già concentrata sui prossimi impegni. Da qui alla fine i biancocelesti devono affrontare sette finali, come rimarcato dal ds Tare, e le possibilità d’errore sono minime, quasi nulle. Il calendario sorride alla squadra di Reja, anche se il vecchio amico Olimpico – dove la Lazio giocherà quattro delle ultime sette partite – non è più tale a causa della contestazione contro il presidente Lotito: la curva Nord diserterà lo stadio fino al termine della stagione, dunque i biancocelesti dovranno «accontentarsi» delle circa 10mila presenze registrate domenica col Parma e tapparsi le orecchie nei lunghi momenti dedicati alla protesta verso la gestione societaria.

    Una cosa è certa:la sfida alla Sampdoria, in programma domenica alle 12.30, si presenta come una nuova «ultima spiaggia», appuntamento da non fallire perché la settimana seguente (domenica 13 aprile) la Lazio è attesa dall’impegno più complicato del finale di stagione, vale a dire la trasferta di Napoli. Poi il calendario andrà in discesa: due scontri diretti da affrontare in casa contro Torino e Verona, la visita al Livorno e la sfida di San Siro contro l’Inter dell’ex Hernanes prima della passerella finale all’Olimpico con il Bologna.

    Sperare si può, anzi si deve. Anche perché i numeri di Reja sono positivi. Il tecnico goriziano ha raccolto 25 punti in 14 partite (media 1.78 per una proiezione virtuale di 68 punti) e sarebbe sesto se il campionato fosse cominciato a gennaio dietro Juventus, Roma, Napoli e la sorprendente coppia formata da Atalanta e Parma (Petkovic lasciò la Lazio al decimo posto dopo 17 giornate con soli sei punti di vantaggio sulla zona retrocessione). E se è vero che le tre gare in trasferta sono complicate (Napoli, Livorno a caccia della salvezza e Inter), le statistiche del Reja da esportazione sono ottime: 13 punti in sette partite, quasi due ogni gara (la media di Petkovic nella prima parte del campionato era 0.44).

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