Lazio: sconfitta (quasi) indolore
Al fischio finale della gara della Roma, la caduta di Torino è quasi indolore per la Lazio che resta seconda in classifica. Il 2-0 rimediato sabato allo Stadium è come i primi caldi: ti scopri al sole e torni a casa con le ossa indolenzite e un antipatico raffreddore. Non c’è febbre, la Lazio non è malata, perché l’atteggiamento visto sabato è sicuramente quello giusto. E non ci si può scordare che la squadra di Pioli giocava in casa di chi da quattro anni sta dominando il campionato italiano. La differenza - spiega Il Messaggero - è apparsa chiara guardando le due squadre: rabbiosa, cattiva e cinica la Juventus. Timida e acerba la Lazio. Ma andando alle statistiche del match la differenza si assottiglia di molto. Possesso palla: 59% vs 41% per i biancocelesti. Tiri: 14 a 7 per i capitolini (4 pari per quanto riguarda le conclusioni nello specchio). Angoli: 9 contro 2, sempre per l’undici di Pioli. Palle giocate: 691 a 541. Passaggi riusciti: 70,5% vs 60,1%. Tutto ancora una volta a favore della Lazio. Ma a stupire è la differenza che c’è nella supremazia territoriale: Sette minuti per Tevez e compagni, quasi 18 minuti per i biancocelesti. Un dato che racconta una Lazio affannata a rincorrere una impassibile Juve. A rincarare la dose ci sono i dati individuali: il migliore per palle recuperate e passaggi riusciti è Lucas Biglia, nonostante una partita opaca. Candreva è quello che ha tirato di più in porta. Il dato più importante è però la percentuale di pericolosità: 43,2% Juve, 32,7% Lazio. La traduzione è semplice: la Vecchia Signora ha conquistato il massimo risultato, con il minimo sforzo. Roba da grande squadra. Ad onor di cronaca va detto che i numeri sono cresciuti molto nella ripresa quando i bianconeri avevano tirato un po’ il freno a mano con il risultato acquisito.