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    Lazio, Sarri si aggrappa ai senatori dopo l'umiliazione in coppa. Cremona il punto di (ri)partenza

    Lazio, Sarri si aggrappa ai senatori dopo l'umiliazione in coppa. Cremona il punto di (ri)partenza

    • Tommaso Fefè
    Non una reazione, ma un punto di partenza. Questo deve essere per la Lazio la vittoria di ieri a Cremona. Parola di Sarri, che nonostante lo 0-4 non riesce a levarsi dalla testa il black-out di giovedì scorso. Per rialzare la testa dopo il KO col Midtjylland il tecnico biancoceleste si è aggrappato all'esperienza dei suoi senatori, ma è da tutto il gruppo che serve sempre massima concentrazione e attenzione alta, contro qualunque avversario.

    CERTEZZE – L'asse Milinkovic - Immobile e le armi dalla panchina sono i punti fermi su cui l'allenatore toscano fa affidamento quest'anno. Il serbo si conferma ago della bilancia nella manovra offensiva. 5° assist in A – il 4° per Ciro quest'anno, 24° in totale, da quando giocano insieme - e primo gol in campionato ieri. Prima doppietta della stagione anche per il bomber di Torre Annunziata. Seconda rete di fila da subentrato per Pedro (quarta se si considerano anche le ultime partite dell'annata scorsa), in un'azione iniziata dall'ennesima giocata sublime di Luis Alberto, sempre più uomo spacca partite. I quattro big della rosa sono stati gli antivirus della squadra, perché, come detto dallo stesso capitano nel post partita: “C'era tanta delusione dopo la partita in Europa, che abbiamo sottovalutato. Io ci ho messo subito la faccia, perché è giusto che sia così, ma si vince e si perde tutti insieme e Sarri con le sue parole dopo la sconfitta non si riferiva a nessuno in particolare. Il germe sono i cali di tensione che abbiamo ogni tanto”. Il numero 17 ha poi confermato che, per dimostrare di essere completamente guariti, questa dovrà essere la partita della conferma della crescita della squadra: “Quello che è accaduto in Europa, non deve più succedere”.

    MOTIVAZIONE – A mettere il carico sulle parole dell'attaccante ci pensa lo stesso Sergente: “Per evitare gare come quelle di giovedì l’unica via è il lavoro, per migliorare”. Si ma lavorare su cosa? È questo il cruccio che continua ad angustiare Sarri. Perché il crollo di quattro giorni fa ha riguardato i nuovi e i vecchi allo stesso modo. Hanno deluso i giovani, i subentrati e anche gli uomini chiave. “È la mancanza di motivazione che si ripropone – ha dichiarato il mister - Vuol dire che qualcosa c’è. L’anno scorso non è più successo senza le tre partite settimanali, può essere solo incapacità di mantenere le energie nervose in pochi giorni”. In estate però la rosa è stata allungata e questo aiuta la gestione fisica dei giocatori. Ma come si lavora su quella psicologica? Intorno a questo interrogativo gira il futuro della squadra. Il tecnico nella conferenza post umiliazione di Herning si è messo in discussione in prima persona. Ora vuole lo stesso dai suoi uomini. Soprattutto i più esperti da qui in avanti dovranno essere in grado di fare un scatto mentale, per non ricadere sempre negli stessi errori di superficialità nell'approccio a certi ostacoli. E trascinare così l'intero gruppo a migliorarsi.

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