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    Lazio, Sarri: 'Felipe Anderson aggredito, mi aspettavo espulsioni. La rissa? Certe cose solo in Italia…’

    Lazio, Sarri: 'Felipe Anderson aggredito, mi aspettavo espulsioni. La rissa? Certe cose solo in Italia…’

    Dopo la vittoria contro l'Inter, l'allenatore della Lazio Maurizio Sarri ha parlato così ai microfoni di Dazn: "Io ho visto fin dall'inizio quello che volevo. Siamo andati sotto su un rigore ma eravamo in partita contro una squadra che stava facendo bene e abbiamo avuto nelle nostre occasioni. Poi è bastato un episodio per capovolgere la gara. Quando Dimarco rimane a terra l'Inter aveva l’occasione per andare in porta, quindi se qualcuno doveva mettere fuori la palla erano loro; se hanno continuato a giocare l'abbiamo fatto anche noi. La situazione è stata chiara. Queste scene si vedono solo in Italia, io ho fatto un anno di Premier League e non ci sono".

    LUIZ FELIPE - "Mi ha detto che l'arbitro l'ha espulso ma in realtà stava andando a salutare Correa e non era sua intenzione litigare con l'argentino; c'è stato un fraintendimento clamoroso. Felipe Anderson è stato aggredito ripetutamente con atteggiamento intimidatorio, mi aspettavo qualche espulsione".

    BASIC - "La scelta di Basic è stata della settimana scorsa; noi dobbiamo trovare solidità, quindi chi ha fisico e dinamismo ci fa comodo. E' come fare fondamenta sulle quali costruirci tanta roba. Luis Alberto è un giocatore importante che ci farò comodo come oggi nell'ultima mezz'ora. Se deve migliorare qualche aspetto? Un po' per caratteristiche e un po' perché il suo modo di giocare è così, a livello di intensità a momenti di calo ogni tanto. La mancanza di accelerazioni forti è una caratteristica, ma visto i test fisici che fa potrebbe giocare con intensità diversa".

    IL NUOVO CALCIO - "Pedro ha fatto bene, è un giocatore che si conosce a fondo; Felipe Anderson è un potenziale crac che però ha visuto di alti e bassi. Il nostro tentativo è tenerlo verso l'alto cercando di fargli evitare quei bassi mentali. Come qualità tecniche e fisiche ne ho visti pochi così in carriera. I calendari? Io sono un allenatore da campo, invece mi trovo coinvolto in un calcio che sta andando in un'altra direzione: quando giochi tre giorni per tre settimane vuol dire che sta diventando un lavoro diverso che a me piace meno".

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