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Lazio, Rovella: 'Tifosi pazzeschi. Non ero abituato a tante partite ravvicinate e le condizioni del campo non aiutano'
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EX - "Noi dobbiamo dare un segnale e continuare con la striscia di risultati positivi. Dobbiamo passare il turno. Per me contro il Genoa è una gara speciale, sono cresciuto lì come giocatore. Spero di giocare, non vedo l'ora".
TANTE PARTITE - "Giocare così tante partite ravvicinate per me è una novità. Non avevo mai giocato ogni 3 giorni. Ti ci devi abituare, perché è un grande dispendio a livello energetico. C'è da dire anche che il campo nostro non regge molto bene. Non è una scusa, però per noi non è facile soprattutto perché giochiamo palla a terra".
CHAMPIONS - "In Champions ci sono squadre forti, è un girone molto difficile. L'Atletico era la più conosciuta, ma il Feyenoord e il Celtic anche sono veramente forti. A Rotterdam hanno giocato molto bene. Noi non abbiamo fatto il massimo, ma loro hanno fisicità e qualità. L'atmosfera era calda, però al ritorno abbiamo vinto e ci siamo tolti il pensiero. Sono comunque tutte squadre abituate a giocare le competizioni europee".
NON TUTTO E' DA BUTTARE - "Il mister ci tiene sempre a spiegare il suo punto di vista su dove dobbiamo migliorare. È quasi un allenamento con i video, soprattutto dopo la tanta stanchezza delle partite ravvicinate. Poi i match analyst sono bravissimi. Questo ci aiuta tanto. Noi siamo lì, ci è mancata continuità. Alla fine però in Champions siamo passati con una giornata di anticipo, in campionato stiamo recuperando e siamo a -4 dal quarto posto. Come dice mister Martusciello, vanno viste anche le cose positive. Stiamo lavorando ogni giorno per tornare ai livelli dell'anno scorso, se non di più. L'importante è vincere. Siamo dentro in tutti gli obiettivi, in campionato siamo lì vicini. Avendo partite tutte ravvicinate, sono tutte importanti. Dobbiamo continuare questa striscia di risultati positivi".
ARRIVO ALLA LAZIO - "Non è stato facile, ma il mister anche all'inizio me l'aveva detto che ci voleva tempo. Pensavo di iniziare a giocare dopo, invece Sarri mi ha dato subito fiducia. Ora sento di star entrando nei meccanismi, anche in difesa. Poi mi sento bene anche nell'ambiente con i compagni, lo staff e i tifosi che sono pazzeschi allo stadio. La città la vivo benissimo. Non ero mai stato a Roma prima di venire alla Lazio, e da quando sono arrivato non sono ancora tornato a casa (ride, ndr.)