Lazio:| Rinascita a Cesena
La Lazio si sblocca dimostrando un grande carattere, una straordinaria personalità visto che la vittoria è arrivata dopo le quarantotto ore più turbolente di questo avvio di stagione. Ora gli affanni sono tutti di Giampaolo, alla terza sconfitta consecutiva, con quello zero in classifica che è la sintesi di una condanna: ultimo in solitudine visto che l’Atalanta ha ormai compiuto la sua rimonta. La squadra romagnola non ha giocato male ma se le cose funzionano bene quando si tratta di recuperare la sfera e di arrivare al limite dell’area avversaria, nei metri decisivi i ragazzi di Giampaolo dimostrano una notevole inconsistenza, inconsistenza che Mutu, ancora lontano dalla forma migliore (gol a parte, non è apparso convincente), non riesce a guarire. La solidità della Lazio alla lunga è emersa. Certo, i biancoazzurri per risvegliarsi hanno avuto bisogno dello choc dello svantaggio ( rimediato, peraltro, alla prima azione offensiva dei bianconeri, su un lancio in profondità che sarebbe stato innocuo se Diakitè e Stankevicius non avessero prodotto le uniche sbavature di prestazioni, per il resto, encomiabili), ma dal gol di Mutu in poi sono stati padroni della gara. Questa è la vera Lazio, aggrappata a un Klose straordinario, capace di segnare, di trascinare la squadra, di sacrificarsi anche in fase difensiva nei momenti difficili.
EMERGENZA - La squadra di Reja in emergenza (mancavano Radu, Mauri e Biava) ha deciso subito di fare la partita ma facendo girare la palla a una velocità troppo bassa, agevolava il compito di un Cesena messo in campo bene: squadra corta, nove uomini a presidiare la trequarti in fase difensiva, grande aggressività sul portatore di palla, Eder e Candreva che davano ampiezza partendo molto larghi per tagliare verso il centro. Per un quarto d’ora la Lazio è apparsa in grado di gestire la gara a proprio piacimento pur con un possesso piuttosto sterile visto che negli ultimi sedici metri la manovra offensiva si spegneva un po’ anche a causa della scarsa vena di Hernanes. Poi l’aggressività premiava il Cesena. Contrasto a metà campo fra Colucci e Klose che il romagnolo vinceva anche con una buona dose di fortuna, lancio perfetto a cercare Mutu tra Stankevicius e Diakitè che tentavano di mettere in fuorigioco, improvvidamente il rumeno aprendogli solo un’autostrada verso la porta di Marchetti. Conclusione ravvicinata e gol. Il Cesena a quel punto commetteva l’errore di schiacciarsi troppo davanti al proprio portiere consentendo alla Lazio di esaltarsi con la qualità dei suoi campioni (splendida la girata di Klose alzata sulla traversa miracolosamente da Ravaglia che nella ripresa si sarebbe ripetuto su una conclusione ravvicinata di testa di Cisse). Avendo campo a disposizione, la squadra di Reja ne approfittava anche perché il tecnico risistemava la posizione di Gonzalez che in possesso di palla si allargava sulla destra aggiungendo efficacia all’azione della Lazio sulla corsia esterna.
SVOLTA - Quello di Giampaolo è un gioco molto dispendioso e con il trascorrere dei minuti è venuto un po’ meno l’ordine tattico e le distanze tra i reparti si sono ampliate. Nel calcio, poi, conta l’equilibrio psicologico e anche quello è venuto meno nel momento in cui, al 2' della ripresa, Marco Rossi ha tirato giù in area (su azione d’angolo) Diakitè. Hernanes dal dischetto è stato implacabile. A quel punto la Lazio è stata cinica e spietata confezionando il raddoppio sull’asse Cisse-Klose (splendida la conclusione del tedesco). Cominciava la partita delle panchine. Per aggiungere qualcosa dal punto di vista del possesso, Reja avvicendava Hernanes con Matuzalem (l’infortunio di Brocchi induceva il tecnico a inserire Cana). Giampaolo, nel tentativo di recuperare, rivolu-zionava la squadra: Parolo regista al posto di Colucci, Candreva si abbassava nella posizione che era stata coperta da Parolo, Ghezzal rimpiazzava Candreva come attaccante esterno a sinistra, Meza Colli subentrava, come punta di destra, a Eder, tornato in panchina. Ma la Lazio, agevolata anche da ritmi più bassi, controllava la gara con grande sicurezza e pochi patemi d’animo.
IL TABELLINO CESENA LAZIO 1- 2
15' pt Mutu ( C) 3' st Hernanes ( L) rig 9' st Klose ( L)
CESENA ( 4-3-3): Ravaglia 6,5; Comotto 6 Von Bergen 5,5 M. Rossi 4,5 Lauro 5,5 ( 30' st Martinho sv); Guana 6 G. Colucci 6 ( 15' st Meza Colli 5) Parolo 6,5; Eder 5,5 ( 10' st Ghezzal 5,5) Mutu 6 Candreva 5. A disposizione: Calderoni G. Rodriguez Livaja Ceccarelli. All.: Giampaolo 5,5 Falli commessi: 9 Fuorigioco provocati: 7
LAZIO ( 4-3-1-2): Marchetti 6; Stankevicius 6 ( 19' st Lulic 6) Diakitè 6,5 A. Dias 6 Konko 6,5; A. Gonzalez 7 C. Ledesma 6,5 Brocchi 6,5 ( 43' st Cana sv); Hernanes 6 ( 25' st Matuzalem sv); Cisse 7 Klose 7,5. A disposizione: Bizzarri Scaloni Sculli Rocchi. All.: Reja 7 Falli commessi: 12 Fuorigioco provocati: 3
ARBITRO: Celi di Bari 6 Guardalinee: Nicoletti e Tonolini Quarto uomo: Russo
ASSIST: G. Colucci ( C), Cisse ( L)
AMMONITI: per gioco falloso Hernanes ( L), M. Rossi ( C), Parolo ( C); per comportamento non regolamentare Comotto ( C)
NOTE: Angoli 5 a 4 per il Cesena. Recupero: - pt, 4' st