Lazio, Reja:| Champions, o sarà addio
La Champions League o addio alla panchina. Reja non ha dubbi. Resterà ad allenare i biancocelesti solo se riuscirà a centrare l'Europa che conta. Oltre a essere un grande traguardo, infatti, sarebbe l'unico modo per cancellare i quattro derby persi - che i tifosi ancora non gli sono riusciti ancora a perdonare - e per riuscire dunque a lavorare nelle migliori condizioni. Col quarto posto in tasca, il goriziano firmerebbe senza nemmeno pensarci il biennale proposto da Lotito e darebbe vita al nuovo progetto di rilancio messo a punto dal presidente, pronto a riportare la Lazio nell’élite del calcio nazionale e internazionale. Tutto cambierebbe in caso di Europa League. A quel punto Reja avrebbe due possibilità: accettare le offerte che sono già arrivate dall'estero, soprattutto da Dinamo Kiev e Olympiakos, o restare alla Lazio ma nelle vesti di direttore tecnico. Ipotesi, questa, che lo affascina particolarmente.
Lotito attende con ansia la fine del campionato e spera di poter contare ancora sul tecnico, con cui ha stretto un legame che va oltre la firma apposta un anno e mezzo fa sul contratto. Le alternative, d'altronde, sono poche e nemmeno troppo convincenti. La prima si chiama Gasperini, allenatore molto quotato ma che fino ad oggi non si è mai confrontato con una grande piazza. Nelle ultime settimane si è parlato anche di Del Neri, ormai ai ferri corti con la Juventus e da sempre stimato dallo stesso Lotito. Unico neo dell'attuale tecnico bianconero gli scarsi risultati ottenuti alla guida delle grandi squadre (Juve, ma soprattutto Roma). L'altro nome circolato in questi giorni è quello di Malesani, ma la piazza non prenderebbe bene l'arrivo del tecnico veneto, che fino ad oggi non si è mai confrontato con un club da prime posizioni. Tanti nomi, poche certezze ed un solo sogno, che però sembra destinato a restare tale: Villas Boas. Il tecnico del Porto, considerato l'erede di Mourinho, oltre ad essere uno degli allenatori più corteggiati d'Europa, con il suo attuale club ha firmato una clausola rescissoria da 15 milioni e chiede un ingaggio di 4 milioni, molto oltre i parametri 'lotitiani'.
(Leggo - Edizione Roma)