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    Lazio: Pioli e l'attacco delle meraviglie

    Lazio: Pioli e l'attacco delle meraviglie

    • M. A.
    La velocità e la fantasia di Felipe Anderson, la potenza e il tiro di Candreva, l’intelligenza tattica e l’esperienza di Mauri, il carisma e il fiuto del gol di Klose. Stefano Pioli, che appena un anno fa veniva esonerato a Bologna, ha miscelato con cura ingredienti di qualità e il risultato è un cocktail micidiale, cioè il miglior attacco del campionato con 58 gol in 30 partite, uno in più della Juve di Tevez. Segna, questa Lazio delle meraviglie, come il Psg di Ibra e Cavani, che però di gare ne ha giocate 31, e in media più del Manchester United (59 reti in 32 gare), che sul mercato in estate ha investito quasi 200 milioni contro i 20 di Lotito. Alla fine la differenza con la Roma, sorpassata dopo un lungo inseguimento, è tutta qui: nelle ultime 8 giornate, 21 reti dei biancocelesti e 7 dei giallorossi. L’ultimo gol di un attaccante di Garcia risale a 50 giorni fa, Totti al Verona, quelli di Pioli invece sono scatenati: 10 a testa Klose e Anderson, 9 Mauri, 7 Candreva e Djordjevic, in tutto fanno 43 firmati dal reparto offensivo. Nella Lazio non segnano i difensori, ma nessuno in Europa ha 6 giocatori con 7 o più reti. E nessuno in Italia ha realizzato più gol di testa (10). Funzionano pure i tiri da fuori area: in questa classifica la squadra di Pioli è seconda (altri 10 centri), grazie al siluro di Candreva con l’Empoli. Siamo vicini alle medie della Lazio di Zeman seconda nel ‘94-’95: 1,93 adesso, addirittura 2,02 allora.
    Questa macchina da gol - racconta La Repubbliec ed. romana - non è nata per caso, è stata costruita da Pioli e il suo staff a Formello allenamento dopo allenamento. Schemi ripetuti mille volte, ritmi intensissimi nelle partitelle “a due tocchi” su campo ridotto, metodologie all’avanguardia nella preparazione atletica e nello studio dei dati individuali. Il centro sportivo della Lazio è un laboratorio dove si analizzano i punti deboli dell’avversario e lì si colpisce.

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