Calciomercato.com

  • Getty Images
    Lazio: Pioli batte tutti

    Lazio: Pioli batte tutti

    • M. A.
    Tre tabù al prezzo di uno. Vittoria a Verona dopo 24 anni, prima rimonta della stagione, primi gol in trasferta dopo quattro sconfitte consecutive tra coppe e campionato. Pomeriggio da delirio, il solito rischiatutto di una Lazio folle ma tornata bella. E stavolta le colpe di un eventuale passaggio a vuoto sarebbero state solo di Giacomelli di Trieste, modesto arbitro che aveva ribaltato il risultato del primo tempo. Prima - come riporta Il Tempo - annulla un gol regolare alla Lazio, non concede un mezzo rigore a Felipe Anderson, non ammonisce un paio di veronesi e sanziona Mauricio ingiustamente. Poi concede la rete di Helander viziata da un fallo su Marchetti. Nella ripresa la Lazio stavolta non si butta via, reagisce alle avversità e trova il pareggio con un rigore (sacrosanto) concesso per fallo di Sala su Keita appena entrato al posto di Kishna. Il tiro di Biglia è una liberazione, l’argentino va a prendere il pallone e suona la carica. Giacomelli non concede un altro penalty fallo di mani in area di Helander poi espelle Mauricio. La banda di Pioli non si disinusce, anzi ha la forza di trovare la rete di una vittoria meritatissima: Milinkovic si guadagna una punizione dal limite che Parolo trasforma in oro. Tre punti pesanti, classifica migliorata e crisi alle spalle. Mandorlini schiuma rabbia ma senza Toni e Pazzini ha provato solo a fare catenaccio.Ventotto giorni dopo il tracollo contro il Chievo il Bentegodi regala certezze e la speranza che, con i recuperi degli altri big, la Lazio abbia la possibilità di recitare un ruolo da protagonista in campionato e in Europa League. Già, gli infortuni, il centro del problema di questa squadra falcidiata durante un’estate maledetta. Tanti in ruoli chiave: ecco come i biancocelesti hanno fatto harakiri nel preliminare e buttato qualche punto di troppo. Le assenze di Marchetti (un mesetto), De Vrij (45 giorni), Candreva (20 giorni), Klose (due mesi), Djordjevic (un mese e mezzo), Biglia (35 giorni) sono state gravi per chi non poteva giocare ma soprattutto spesso si è dovuto fare a meno di tutto l’asse portante della creatura di Pioli. Senza spina dorsale i biancocelesti sono andati a fondo con l’aggravante di aver ritardato l’inserimento dei giovani talenti che erano stati acquistati durante il mercato. A proposito Milinkovic-Savic, partita dopo partita, sembra il classico crack, giocatore fenomenale con margini di miglioramento inauditi: un cocktail esplosivo di muscoli e giocate di qualità.

    Altre Notizie