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    Lazio: Perea, Keita e Felipe. Oggi in campo i ragazzini

    Lazio: Perea, Keita e Felipe. Oggi in campo i ragazzini

    • M. A.

    I bambini sono cresciuti. Klose è a casa con l’influenza, Candreva la febbre se l’è lasciata alle spalle ma sarà in panchina, di Hernanes s’è già scritto altrove. E allora stecca in mano a Perea, Keita e Felipe Anderson: se le palline finiranno in buca dipenderà da questi tipi qua, 58 anni in tre, una faccia da schiaffi ma piedi che fanno sorridere, esultare, forse pure imprecare, ma senza dubbio sperare. Sperare in un triplo derby, sperare di continuare a difendere la coccarda tricolore conquistata a maggio.

    Da dove si riparte? La Lazio riparte dalla Juve. Keita riparte dalla Juve, da quei minuti che a vederlo giocare è sembrato sprecato tutto il tempo precedente, quello passato in panchina. Quel palo - come riorta la Gazzetta sportiva nell'edizione romane - è valso come un gol, come una ripartenza. E che ripartenza, dopo una prestazione in Coppa Italia contro il Parma che poco aveva convinto Reja. Proprio la Coppa, proprio la semifinale gli chiedono oggi Edy e Bollini, passato presente e futuro di Keita e della Lazio tutta. Le sue giocate hanno stupito pure in casa juventina, se è vero che dopo la prestazione di sabato qualche giocatore bianconero si è avvicinato al giovane spagnolo per fargli i complimenti.

    Complimenti che ha ricevuto anche Brayan Perea, proprio da Reja, davanti ai microfoni di Formello: «Ogni volta che viene chiamato in causa risponde sempre presente — ha spiegato l’allenatore —. Vede la porta, l’ho notato anche in allenamento. Pensi sempre che non ci arriva e invece ce la fa sistematicamente. Ha delle doti importanti come finalizzatore e fa dei grandi movimenti. Ha voglia ed entusiasmo ». È un’investitura: palla a Perea, magari poi scatteranno gli abbracci. In fondo questo quarto di finale è in buona parte suo, dopo la doppietta che ha steso il Parma.

    E poi c’è Felipe. Forse una prova di futuro, adesso che il Profeta saluta. «Se Hernanes dovesse partire, ricorrerò a soluzioni interne», ha detto Reja. Il pensiero va a Mauri, che vive l’ultima settimana da squalificato. Mala testa non può non andare all’ex Santos, che la scorsa estate era stato acquistato — nonostante le smentite che arrivavano da Formello — proprio con l’idea che da un momento all’altro potesse arrivare un’offerta importante, un affondo serio per Hernanes. Il momento è arrivato, con qualche mese di ritardo. Lo spazio di Felipe è destinato fatalmente ad aumentare, da qui in avanti. Reja ne controlla quotidianamente i progressi, resta ogni volta stupito della tecnica esibita dal brasiliano in allenamento. Per stasera al San Paolo gli chiede continuità di rendimento. Mica facile. «Ma ce la giocheremo alla pari — spiega Reja —, abbiamo le stesse possibilità del Napoli di passare il turno. Sono convinto che faremo una partita dal grande ritmo. I ragazzi ci credono, chiunque scenderà in campo darà il massimo». E allora tutto su Keita, Perea e Felipe: il peso della coccarda su tre giocatori che quel 26 maggio neppure c’erano. La Lazio ringiovanisce così.

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