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Lazio, Pellegrini: "Ho fatto diventare Rovella un ultras in campo. Quest'anno è cambiato qualcosa nello spogliatoio"
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LAZIO SOTTOVALUTATA - Rispetto all'anno scorso è cambiato in particolare il coinvolgimento di tutto il gruppo nelle rotazioni, perché secondo Pellegrini - "Un allenatore bravo è quello che capisce le qualità del gruppo a disposizione. Non c’è differenza tra chi gioca 5 minuti e chi ne gioca 90, l’impatto è lo stesso. Questo è il pregio più grande, poi certo è più contento chi gioca 38 partite di chi magari ne gioca 5". Ciò che non è mai cambiato invece, sostiene il terzino biancoceleste, è la sottolvalutazione all'esterno del valore della squadra: "All’inizio dell’anno tante parole sono state spese, della Lazio non ne parlava nessuno. Ma a noi piace così, non vogliamo stare in questa orbita, le pressioni le lasciamo agli altri. Di limiti ne abbiamo tanti, ma siamo bravi a nasconderli".
SPOGLIATOIO - Ad essere cambiato profondamente quest'anno nella Lazio, assicura Pellegrini, è l'atteggiamento nello spogliatoio: "La cosa che non deve mai mancare è la fame di vincere, come quando ho fatto quella scivolata contro il Porto. Bisogna lottare su ogni pallone. Io muoio per te e tu muori per me, l’esempio è Pedrito che nelle ultime partite ha corso come un ventenne". Tra i suoi compagni di squadra, quello a cui Pellegrini è maggiormente legato è Nicolò Rovella, che grazie a lui è diventato anche un tifoso, oltre che un calciatore importante per la Lazio: "Si è calato subito dentro all’entusiasmo travolgente della piazza e un po’ di merito è anche mio. I primi giorni che è venuto a Roma stavamo sempre insieme e gli ho fatto un po’ di scuola di tifo: gli ho fatto vedere i video delle partite che sono entrate nella storia della Lazio. Anche grazie ad altre persone che ha conosciuto è diventato un Ultras in campo".
Commenti
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Sono davvero contento che questo ragazzo abbia iniziato ad esprimersi a buon livello. Queste paro...