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Lazio, Pedro: 'Voglio ricambiare l'affetto dei tifosi. Possiamo puntare in alto. Che sintonia con Sarri'
Introdotto dalla canzone “Pedro” di Raffaella Carrà l’attaccante esordisce così: “Questa canzone è molto bella e per me è un piacere che i tifosi mi cantino questa canzone. Anche per la Spagna la Carrà è stata un’artista importante”.
Sull’impatto con il mondo biancoceleste: “Arrivato qui non mi aspettavo di essere accolto così. È stato una bella sorpresa. Arrivato negli spogliatoi e provenendo dall’altra squadra di Roma non pensavo fosse così semplice. Poi conosco bene Maurizio (Sarri, ndr) è un allenatore che conosco bene, ha una buonissima idea di gioco ed è un’ottima persona”.
Sul trasferimento dalla Roma alla Lazio: “Io stavo vivendo una situazione difficile. Alla Roma mi hanno lasciato fuori rosa senza parlare con nessuno. Quando ho parlato con Sarri ho colto questa grande opportunità e anche se non accadeva da tempo un passaggio da Roma e Lazio io sono molto felice di essere qui, tra l’altro con una grande accoglienza da parte dei tifosi che ringrazio”.
Sul suo gol nel derby contro la Lazio: “Quello ormai è il passato e non voglio parlare troppo della Roma perché ora sono qui per lavorare bene con la Lazio, voglio ricambiare la fiducia di Sarri. Sono pronto a dare il massimo per la mia nuova squadra”.
Sullo stile di gioco di Sarri: “Maurizio ha un’idea chiara di gioco e può imporlo ovunque. Lui ci lavora sodo tutti i giorni sulle sue idee e trasmette grande voglia ai suoi giocatori. Abbiamo iniziato bene la stagione, speriamo possiamo continuare così”.
Sui compagni: “Appena si arriva in una nuova squadra devi giocare e fare pratica con i nuovi compagni. Qui ci sono giocatori che sanno trattare il pallone tra Felipe Anderson, Immobile, Luis Alberto, Milinkovic. Giocare con certi calciatori è un’allegria per me”.
Quanto manca per conoscere il vero gioco di Sarri: “Conosco bene Maurizio. Ha fatto lo stesso al Chelsea. Quest’idea di gioco non la capisci subito, ma se hai una buona squadra puoi raccogliere buoni frutti. Abbiamo già segnato 9 gol, stiamo apprendendo bene. Il campionato per carità è appena iniziato, ma noi vogliamo continuare così”.
Sul Milan: “Sarà una partita tosta. Il Milan è una squadra molto aggressiva con grandi giocatori, ma per noi è una buona opportunità per fare bene”.
Sulla scelta del numero: “La 9 l’ho scelta prima di tutto perché c’era il numero libero. In più l’ho portato una volta in nazionale, mi è piaciuto e l’ho preso”.
Sulla colonia spagnola in biancoceleste: “De La Pena e Mendieta? Certo che li conosco. Loro sono stati molto importanti per la storia della Spagna e per me è un privilegio giocare nella Lazio come loro dove spero di fare bene. Della squadra attuale conoscevo già Reina. Poi Luis Alberto e Patric ai tempi del Barcellona”.
Su Luis Alberto e la Spagna: “Non lo so perché non viene convocato, è una bella domanda. È veramente un ottimo giocatore. Il Mago ha fatto vedere più volte cosa può fare. Bisognerebbe girare la domanda a Luis Enrique, se fosse per me lo convocherei sempre”.
Sul rapporto con Sarri: “Tutti gli allenatori sono diversi. Con lui bisogna sempre imparare. Poi in carriera hai due o tre allenatori con i quali ti trovi alla grande e lui è uno di questi. La sua idea di calcio, pressing, muovere la palla e andare a fare gol mi piace. Per me è stato un allenatore speciale con il quale ho vinto anche l’Europa League. Poi c’è Guardiola che mi ha dato la possibilità di giocare al Barcellona”.
Su Raul Moro e Luka Romero: “Sono due giocatori che hanno un grande futuro davanti. Luka e Raul stanno lavorando bene e cerco sempre di parlarci. Non è semplice quando si è così giovani, ma sono sicuro che aiuteranno la squadra perché hanno una grande qualità e una grande personalità. Possono essere senza dubbio il futuro della Lazio”.
Su Messi: “Penso che non se lo aspettava nessuno l’addio di Messi. È difficile capire cos’ha passato davvero. Quello che so è che lui ama il Barcellona ed è stato strano per tutti. Gli auguro il meglio a Parigi”.
Dove può arrivare la Lazio: “Io so dove può arrivare questa squadra. Il potenziale è alto, ma è meglio pensare partita per partita”.