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    Lazio, Patric rivela: 'Ho sofferto di depressione. Sarri è uno dei motivi per cui sono voluto rimanere a Roma'

    Lazio, Patric rivela: 'Ho sofferto di depressione. Sarri è uno dei motivi per cui sono voluto rimanere a Roma'

    • Tommaso Fefè
    Alla vigilia di Bologna - Lazio a Formello ha parlato in conferenza stampa Patric. Il difensore biancoceleste ha parlato dell'importanza della trasferta di domani e ha rivelato anche alcuni retroscena della sua vita privata durante questi anni a Roma.

    I difetti si possono migliorare col tempo, ma la mente è la cosa più importante. Da giovane quando hai troppo entusiasmo, troppa energia ti porta a sbagliare. La testa per me è stata fondamentale e oggi mi sento più maturo. Sono contento di quello che sono riuscito a fare. in questi anni.  Ho sofferto tanto durante il Covid, quando sono rimasto chiuso in casa. Ho avuto problemi di depressione e di ansia, ma è stato lì che ho cominciato a lavorare senza arrendermi. Sarebbe stato più semplice mollare, ma questo non l’ho mai fatto.

    BOLOGNA - Dobbiamo pensare partita partita, con il Bologna è la più importante. Poi c'è una settimana fondamentale. Il Bologna sta facendo una grande stagione, ma questi sono tre punti importanti per noi. Loro sono una squadra molto organizzata e stanno prendendo pochi gol. Avanti hanno giocatori forti, da Orsolini a Zirkzee. Da quando c'è Motta il Bologna ha una grande identità e sta facendo delle grandissime cose".

    INIZIO STAGIONE - "Ancora ci domandiamo perché abbiamo avuto questo inizio di stagione. L'importante comunque è la prestazione, anche se il risultato a volte non è stato buono. Tutti i problemi sono partiti da quelle prime due gare. Col Feyenoord invece è stata un'altra storia e da lì dobbiamo imparare tanto. Non ci possiamo rilassare mai. Togliendo le prime due gare però, penso che abbiamo preso la strada giusta".

    SARRI - "La mia crescita è stata favorita dal modo di vedere il calcio del mister. Con lui sono cresciuto come giocatore sugli stessi principi che avevamo nella cantera del Barcellona, che costruiva dal basso. Lui è uno dei motivi per cui sono voluto rimanere a Roma e quindi speriamo di vincere ancora tante partite insieme. Per noi è fondamentale la solidità di squadra. Lo scorso anno è stata la cosa più importante. Ora dobbiamo ritrovarla. Dobbiamo tornare ad essere solidi e organizzati, per riuscire a restare lì sopra in classifica".

    RIGORE DI IMMOBILE - "Io sono uno molto passionale, certe volte faccio cose che non mi appartengono. Quando mi rivedo mi vergogno anche. Quindi non lo so perché l'ho fatto, ma è stata una reazione spontanea. È stato bellissimo vedere la gente esplodere al momento del gol"

    CRESCITA - "Mi sento fiero del percorso che ho fatto. Da bambino sono diventato uomo. Oggi provo tante emozioni per questa maglia e per questa città. Sono fiero, al di là di eventi positivi e negativo. Mi sento un laziale e sono felice di raggiungere certi numeri con questa maglia. Da giovane giocavo più da mediano, poi mi hanno spostato sull'esterno. Dal nulla ci siamo trovati a giocare nel 3-5-2, ma io non sono per niente un esterno destro. Poi è vero che piano piano mi sono adattato in nella difesa a tre con Inzaghi e da centrale mi sentivo meglio".

    NUOVI - "Sono arrivati giocatori, con tante presenze, giocatori maturi. Io li vedo molto bene. Credo sia normale che qualcuno ci metta qualche mese in più a prendere il ritmo del calcio italiano. Sono ragazzi sempre concentrati durante gli allenamenti e piano piano stanno prendendo la mano. Mi paice che chiedono sempre qualcosa, per poter imparare".

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