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    Lazio, passi indietro per il Flaminio: c'è distanza tra Comune e società

    Lazio, passi indietro per il Flaminio: c'è distanza tra Comune e società

    Si raffredda la pista Flaminio per la Lazio. Dopo l'ottimismo dei mesi scorsi sulla possibilità che il vecchio stadio nell'omonimo quartiere di Roma potesse diventare la nuova casa dei biancocelesti, nelle ultime settimane si sono registrati passi indietro. A cominciare dalla mancata presentazione di un progetto da parte del club.

    SOLO INTENZIONI - Come scrive oggi Repubblica, dalle parti di Formello non hanno mai apprezzato gli ultimatum temporali che il Comune di Roma imponeva, viste le numerose criticità da affrontare per riqualificare la struttura ormai fatiscente. Le condizioni di Lotito sono sempre state chiare: ampliamento dei posti fino ad almeno 45mila spettatori, copertura degli spalti e parcheggi. Tutte questioni su cui c'è stata disponibilità a discutere da ambo le parti, ma senza mai sedersi effettivamente al tavolo per farlo.

    VINCOLI - L'amministrazione comunale, per bocca dell'assessore allo sport Alessandro Onorato, insiste sulla presenza di vincoli: "Se la Lazio vuole presentare un progetto siamo pronti a riceverlo, ma mi sembra evidente che il tempo è scaduto. Non credo che così si vada lontano. C’è una totale apertura della sovrintendenza a rinnovare il Flaminio, con un vincolo che resta quello dello stadio: per intenderci, chi pensa di poterci costruire un centro commerciale si sbaglia. Si può invece ragionare sulla realizzazione di una copertura e sull’ampliamento della capienza, ma senza un progetto parliamo del nulla". L'interesse della Lazio in ogni caso rimane vivo. La presentazione di un progetto che calzi alla perfezione con i paletti imposti dal Comune di Roma non sembra però imminente.

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