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  • Lazio, parla il soldato-tifoso israeliano: 'Qui almeno non c'è antisemitismo. Ho pianto al gol di Provedel'

    Lazio, parla il soldato-tifoso israeliano: 'Qui almeno non c'è antisemitismo. Ho pianto al gol di Provedel'

    Mayer Soliani è diventato il personaggio del momento nell'ambiente biancoceleste. La storia del soldato israeliano, di origini italiane, che ha dichiarato la sua fede per la Lazio ha fatto parlare parecchio sui social e sui media. Questa mattina è intervenuto telefonicamente ai microfoni dell'emittente romana Radiosei e ha ammesso la sua meraviglia per le reazioni alle sue parole nelle ultime ore:

    Onestamente non pensavo di avere una visibilità del genere. Come ho detto, l'unica cosa che mi manca davvero è la Lazio. È bello ricevere così tanti attestati di stima dal mondo Lazio. Io ho 21 anni, ho tante passioni. Certo, ho deciso io di fare quello che sto facendo, ma se non stacchi la spina ogni tanto, è difficile andare avanti. Ognuno qui ha una distrazione: il basket, il tennis, la fidanzata. Io ho la Lazio.

    ANTISEMITISMO - A Roma ho tutti gli amici con cui sono cresciuto, con i quali esco sempre quando vengo. Qui in Israele ho la mia vita di tutti i giorni. La mia famiglia è in Israele e il mio obiettivo è di restare qui. Mi sono trasferito che avevo 12 anni: non è il posto migliore di tutti però non c'è antisemitismo. Posso girare con la kippah e sono certo che nessuno mi dica nulla. A Roma, ma anche in altri posti del mondo in cui sono stato, più volte qualcuno ci ha dato fastidio. Questa intolleranza verso noi ebrei cè ancora, in tutto il mondo".

    PROVEDEL - "Al gol di Provedel ero nella base e mi veniva da piangere. Stavamo perdendo e ormai non ci speravo più. Quando ho visto il gol di Provedel son cascato a terra. Sono accorsi tutti i dottori spaventati (ride, ndr)! Già ho fatto il biglietto per Madrid, con me verrà la mia famiglia e tanti miei amici".

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